1
Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti
ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte
Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere
Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde
perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti
Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina
2
Perché le genti congiurano perché invano cospirano i popoli
Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia
«Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami»
Se ne ride chi abita i cieli, li schernisce dall'alto il Signore
Egli parla loro con ira, li spaventa nel suo sdegno
«Io l'ho costituito mio sovrano sul Sion mio santo monte»
Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato
Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra
Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai»
E ora, sovrani, siate saggi istruitevi, giudici della terra
servite Dio con timore e con tremore esultate
che non si sdegni e voi perdiate la via. Improvvisa divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia
3
Salmo di Davide quando fuggiva il figlio Assalonne
Signore, quanti sono i miei oppressori! Molti contro di me insorgono
Molti di me vanno dicendo: «Neppure Dio lo salva!»
Ma tu, Signore, sei mia difesa, tu sei mia gloria e sollevi il mio capo
Al Signore innalzo la mia voce e mi risponde dal suo monte santo
Io mi corico e mi addormento, mi sveglio perché il Signore mi sostiene
Non temo la moltitudine di genti che contro di me si accampano
Sorgi, Signore, salvami, Dio mio. hai spezzato i denti ai peccatori
Del Signore è la salvezza: sul tuo popolo la tua benedizione
4
Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di Davide
Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia: dalle angosce mi hai liberato; pietà di me, ascolta la mia preghiera
Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore? Perché amate cose vane e cercate la menzogna
Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele: il Signore mi ascolta quando lo invoco
Tremate e non peccate, sul vostro giaciglio riflettete e placatevi
Offrite sacrifici di giustizia e confidate nel Signore
Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene?». Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto
Hai messo più gioia nel mio cuore di quando abbondano vino e frumento
In pace mi corico e subito mi addormento: tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare
5
Al maestro del coro. Per flauti. Salmo. Di Davide
Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole: intendi il mio lamento
Ascolta la voce del mio grido, o mio re e mio Dio, perché ti prego, Signore
Al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t'invoco e sto in attesa
Tu non sei un Dio che si compiace del male; presso di te il malvagio non trova dimora
gli stolti non sostengono il tuo sguardo
fai perire i bugiardi. Il Signore detesta sanguinari e ingannatori
Ma io per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo tempio
Signore, guidami con giustizia di fronte ai miei nemici; spianami davanti il tuo cammino
Non c'è sincerità sulla loro bocca, è pieno di perfidia il loro cuore; la loro gola è un sepolcro aperto, la loro lingua è tutta adulazione
Condannali, o Dio, soccombano alle loro trame, per tanti loro delitti disperdili, perché a te si sono ribellati
Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Tu li proteggi e in te si allieteranno quanti amano il tuo nome
Signore, tu benedici il giusto: come scudo lo copre la tua benevolenza
6
Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Sull'ottava. Salmo. Di Davide
Signore, non punirmi nel tuo sdegno, non castigarmi nel tuo furore
Pietà di me, Signore: vengo meno; risanami, Signore: tremano le mie ossa
L'anima mia è tutta sconvolta, ma tu, Signore, fino a quando...
Volgiti, Signore, a liberarmi, salvami per la tua misericordia
Nessuno tra i morti ti ricorda. Chi negli inferi canta le tue lodi
Sono stremato dai lungi lamenti, ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, irroro di lacrime il mio letto
I miei occhi si consumano nel dolore, invecchio fra tanti miei oppressori
Via da me voi tutti che fate il male, il Signore ascolta la voce del mio pianto
Il Signore ascolta la mia supplica, il Signore accoglie la mia preghiera
Arrossiscano e tremino i miei nemici, confusi, indietreggino all'istante
7
Lamento che Davide rivolse al Signore per le parole di Cus il Beniaminita
Signore, mio Dio, in te mi rifugio: salvami e liberami da chi mi perseguita
perché non mi sbrani come un leone, non mi sbrani senza che alcuno mi salvi
Signore mio Dio, se così ho agito: se c'è iniquità sulle mie mani
se ho ripagato il mio amico con il male, se a torto ho spogliato i miei avversari
il nemico m'insegua e mi raggiunga, calpesti a terra la mia vita e trascini nella polvere il mio onore
Sorgi, Signore, nel tuo sdegno, levati contro il furore dei nemici, alzati per il giudizio che hai stabilito
L'assemblea dei popoli ti circondi: dall'alto volgiti contro di essa
Il Signore decide la causa dei popoli: giudicami, Signore, secondo la mia giustizia, secondo la mia innocenza, o Altissimo
Poni fine al male degli empi; rafforza l'uomo retto, tu che provi mente e cuore, Dio giusto
La mia difesa è nel Signore, egli salva i retti di cuore
Dio è giudice giusto, ogni giorno si accende il suo sdegno
Non torna forse ad affilare la spada, a tendere e puntare il suo arco
Si prepara strumenti di morte, arroventa le sue frecce
Ecco, l'empio produce ingiustizia, concepisce malizia, partorisce menzogna
Egli scava un pozzo profondo e cade nella fossa che ha fatto
la sua malizia ricade sul suo capo, la sua violenza gli piomba sulla testa
Loderò il Signore per la sua giustizia e canterò il nome di Dio, l'Altissimo
8
Al maestro di coro. Sul canto: «I Torchi...». Salmo. Di Davide
O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza
Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli
Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi
tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna
Gli uccelli del cielo e i pesci del mare, che percorrono le vie del mare
O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra
9
Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide
Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie
Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo
Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono
perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; siedi in trono giudice giusto
Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre
Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte
Ma il Signore sta assiso in eterno; erige per il giudizio il suo trono
giudicherà il mondo con giustizia, con rettitudine deciderà le cause dei popoli
Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, in tempo di angoscia un rifugio sicuro
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, perché non abbandoni chi ti cerca, Signore
Cantate inni al Signore, che abita in Sion, narrate tra i popoli le sue opere
Vindice del sangue, egli ricorda, non dimentica il grido degli afflitti
Abbi pietà di me, Signore, vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, tu che mi strappi dalle soglie della morte
perché possa annunziare le tue lodi, esultare per la tua salvezza alle porte della città di Sion
Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata, nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede
Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani
Tornino gli empi negli inferi, tutti i popoli che dimenticano Dio
Perché il povero non sarà dimenticato, la speranza degli afflitti non resterà delusa
Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo: davanti a te siano giudicate le genti
Riempile di spavento, Signore, sappiano le genti che sono mortali
Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell'angoscia ti nascondi
Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio e cade nelle insidie tramate
L'empio si vanta delle sue brame, l'avaro maledice, disprezza Dio
L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste» questo è il suo pensiero
Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari
Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure»
Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca, sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso
Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l'innocente
I suoi occhi spiano l'infelice, sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, ghermisce il misero attirandolo nella rete
Infierisce di colpo sull'oppresso, cadono gl'infelici sotto la sua violenza
Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla»
Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri
Perché l'empio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederà conto»
Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio
Punisci il suo peccato e più non lo trovi
Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchi
per far giustizia all'orfano e all'oppresso; e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra
10
Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide
Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie
Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo
Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono
perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; siedi in trono giudice giusto
Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l'empio, il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre
Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte
Ma il Signore sta assiso in eterno; erige per il giudizio il suo trono
giudicherà il mondo con giustizia, con rettitudine deciderà le cause dei popoli
Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, in tempo di angoscia un rifugio sicuro
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, perché non abbandoni chi ti cerca, Signore
Cantate inni al Signore, che abita in Sion, narrate tra i popoli le sue opere
Vindice del sangue, egli ricorda, non dimentica il grido degli afflitti
Abbi pietà di me, Signore, vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, tu che mi strappi dalle soglie della morte
perché possa annunziare le tue lodi, esultare per la tua salvezza alle porte della città di Sion
Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata, nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede
Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; l'empio è caduto nella rete, opera delle sue mani
Tornino gli empi negli inferi, tutti i popoli che dimenticano Dio
Perché il povero non sarà dimenticato, la speranza degli afflitti non resterà delusa
Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo: davanti a te siano giudicate le genti
Riempile di spavento, Signore, sappiano le genti che sono mortali
Perché, Signore, stai lontano, nel tempo dell'angoscia ti nascondi
Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio e cade nelle insidie tramate
L'empio si vanta delle sue brame, l'avaro maledice, disprezza Dio
L'empio insolente disprezza il Signore: «Dio non se ne cura: Dio non esiste» questo è il suo pensiero
Le sue imprese riescono sempre. Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: disprezza tutti i suoi avversari
Egli pensa: «Non sarò mai scosso, vivrò sempre senza sventure»
Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca, sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso
Sta in agguato dietro le siepi, dai nascondigli uccide l'innocente
I suoi occhi spiano l'infelice, sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo. Sta in agguato per ghermire il misero, ghermisce il misero attirandolo nella rete
Infierisce di colpo sull'oppresso, cadono gl'infelici sotto la sua violenza
Egli pensa: «Dio dimentica, nasconde il volto, non vede più nulla»
Sorgi, Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri
Perché l'empio disprezza Dio e pensa: «Non ne chiederà conto»
Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei il sostegno. Spezza il braccio dell'empio e del malvagio
Punisci il suo peccato e più non lo trovi
Il Signore è re in eterno, per sempre: dalla sua terra sono scomparse le genti
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchi
per far giustizia all'orfano e all'oppresso; e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra
11
Al maestro del coro. Di Davide. «Fuggi come un passero verso il monte»
Ecco, gli empi tendono l'arco, aggiustano la freccia sulla corda per colpire nel buio i retti di cuore
Quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare
Ma il Signore nel tempio santo, il Signore ha il trono nei cieli. I suoi occhi sono aperti sul mondo, le sue pupille scrutano ogni uomo
Il Signore scruta giusti ed empi, egli odia chi ama la violenza
Farà piovere sugli empi brace, fuoco e zolfo, vento bruciante toccherà loro in sorte
Giusto è il Signore, ama le cose giuste; gli uomini retti vedranno il suo volto
12
Al maestro del coro. Sull'ottava. Salmo. Di Davide
Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele; è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo
Si dicono menzogne l'uno all'altro, labbra bugiarde parlano con cuore doppio
Recida il Signore le labbra bugiarde, la lingua che dice parole arroganti
quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, ci difendiamo con le nostre labbra: chi sarà nostro padrone?»
«Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, io sorgerò - dice il Signore - metterò in salvo chi è disprezzato»
I detti del Signore sono puri, argento raffinato nel crogiuolo, purificato nel fuoco sette volte
Tu, o Signore, ci custodirai, ci guarderai da questa gente per sempre
Mentre gli empi si aggirano intorno, emergono i peggiori tra gli uomini
13
Al maestro del coro. Salmo. Di Davide
Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto
Fino a quando nell'anima mia proverò affanni, tristezza nel cuore ogni momento? Fino a quando su di me trionferà il nemico
Guarda, rispondimi, Signore mio Dio, conserva la luce ai miei occhi, perché non mi sorprenda il sonno della morte
perché il mio nemico non dica: «L'ho vinto!» e non esultino i miei avversari quando vacillo
Nella tua misericordia ho confidato. Gioisca il mio cuore nella tua salvezza e canti al Signore, che mi ha beneficato
14
Al maestro del coro. Di Davide. Sono corrotti, fanno cose abominevoli: nessuno più agisce bene
Il Signore dal cielo si china sugli uomini per vedere se esista un saggio: se c'è uno che cerchi Dio
Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti; più nessuno fa il bene, neppure uno
Non comprendono nulla tutti i malvagi, che divorano il mio popolo come il pane
Non invocano Dio: tremeranno di spavento, perché Dio è con la stirpe del giusto
Volete confondere le speranze del misero, ma il Signore è il suo rifugio
Venga da Sion la salvezza d'Israele! Quando il Signore ricondurrà il suo popolo, esulterà Giacobbe e gioirà Israele
15
Salmo. Di Davide. Chi dimorerà sul tuo santo monte
Colui che cammina senza colpa, agisce con giustizia e parla lealmente
non dice calunnia con la lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulto al suo vicino
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se giura a suo danno, non cambia
presta denaro senza fare usura, e non accetta doni contro l'innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre
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Miktam. Di Davide
Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene»
Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, è tutto il mio amore
Si affrettino altri a costruire idoli: io non spanderò le loro libazioni di sangue né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, è magnifica la mia eredità
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio cuore mi istruisce
Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare
Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione
Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra
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Preghiera. Di Davide. sii attento al mio grido. Porgi l'orecchio alla mia preghiera: sulle mie labbra non c'è inganno
Venga da te la mia sentenza, i tuoi occhi vedano la giustizia
Saggia il mio cuore, scrutalo di notte, provami al fuoco, non troverai malizia. La mia bocca non si è resa colpevole
secondo l'agire degli uomini; seguendo la parola delle tue labbra, ho evitato i sentieri del violento
Sulle tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno
Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta; porgi l'orecchio, ascolta la mia voce
mostrami i prodigi del tuo amore: tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra
Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all'ombra delle tue ali
di fronte agli empi che mi opprimono, ai nemici che mi accerchiano
Essi hanno chiuso il loro cuore, le loro bocche parlano con arroganza
Eccoli, avanzano, mi circondano, puntano gli occhi per abbattermi
simili a un leone che brama la preda, a un leoncello che si apposta in agguato
Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo; con la tua spada scampami dagli empi
con la tua mano, Signore, dal regno dei morti che non hanno più parte in questa vita. Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre se ne sazino anche i figli e ne avanzi per i loro bambini
Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza
18
Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici
e dalla mano di Saul. Disse dunque
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza
Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici
Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti impetuosi
gia mi avvolgevano i lacci degli inferi, gia mi stringevano agguati mortali
Nel mio affanno invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il mio grido
La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché egli era sdegnato
Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti
Abbassò i cieli e discese, fosca caligine sotto i suoi piedi
Cavalcava un cherubino e volava, si librava sulle ali del vento
Si avvolgeva di tenebre come di velo, acque oscure e dense nubi lo coprivano
Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi con grandine e carboni ardenti
Il Signore tuonò dal cielo, l'Altissimo fece udire la sua voce: grandine e carboni ardenti
Scagliò saette e li disperse, fulminò con folgori e li sconfisse
Allora apparve il fondo del mare, si scoprirono le fondamenta del mondo, per la tua minaccia, Signore, per lo spirare del tuo furore
Stese la mano dall'alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque
mi liberò da nemici potenti, da coloro che mi odiavano ed eran più forti di me
Mi assalirono nel giorno di sventura, ma il Signore fu mio sostegno
mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene
Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani
perché ho custodito le vie del Signore, non ho abbandonato empiamente il mio Dio
I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge
ma integro sono stato con lui e mi sono guardato dalla colpa
Il Signore mi rende secondo la mia giustizia, secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi
Con l'uomo buono tu sei buono con l'uomo integro tu sei integro
con l'uomo puro tu sei puro, con il perverso tu sei astuto
Perché tu salvi il popolo degli umili, ma abbassi gli occhi dei superbi
Tu, Signore, sei luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre
Con te mi lancerò contro le schiere, con il mio Dio scavalcherò le mura
La via di Dio è diritta, la parola del Signore è provata al fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia
Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è rupe, se non il nostro Dio
Il Dio che mi ha cinto di vigore e ha reso integro il mio cammino
mi ha dato agilità come di cerve, sulle alture mi ha fatto stare saldo
ha addestrato le mie mani alla battaglia, le mie braccia a tender l'arco di bronzo
Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, la tua destra mi ha sostenuto, la tua bontà mi ha fatto crescere
Hai spianato la via ai miei passi, i miei piedi non hanno vacillato
Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, non sono tornato senza averli annientati
Li ho colpiti e non si sono rialzati, sono caduti sotto i miei piedi
Tu mi hai cinto di forza per la guerra, hai piegato sotto di me gli avversari
Dei nemici mi hai mostrato le spalle, hai disperso quanti mi odiavano
Hanno gridato e nessuno li ha salvati, al Signore, ma non ha risposto
Come polvere al vento li ho dispersi, calpestati come fango delle strade
Mi hai scampato dal popolo in rivolta, mi hai posto a capo delle nazioni. Un popolo che non conoscevo mi ha servito
all'udirmi, subito mi obbedivano, stranieri cercavano il mio favore
impallidivano uomini stranieri e uscivano tremanti dai loro nascondigli
Viva il Signore e benedetta la mia rupe, sia esaltato il Dio della mia salvezza
Dio, tu mi accordi la rivincita e sottometti i popoli al mio giogo
mi scampi dai nemici furenti, dei miei avversari mi fai trionfare e mi liberi dall'uomo violento
Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli e canterò inni di gioia al tuo nome
Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre
19
Al maestro del coro. Salmo. Di Davide
I cieli narrano la gloria di Dio, e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento
Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia
Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono
Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola
Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via
Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: nulla si sottrae al suo calore
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice
Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore; i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi
Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti
più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante
Anche il tuo servo in essi è istruito, per chi li osserva è grande il profitto
Le inavvertenze chi le discerne? Assolvimi dalle colpe che non vedo
Anche dall'orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro dal grande peccato
Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore
20
Al maestro del coro. Salmo. Di Davide
Ti ascolti il Signore nel giorno della prova, ti protegga il nome del Dio di Giacobbe
Ti mandi l'aiuto dal suo santuario e dall'alto di Sion ti sostenga
Ricordi tutti i tuoi sacrifici e gradisca i tuoi olocausti
Ti conceda secondo il tuo cuore, faccia riuscire ogni tuo progetto
Esulteremo per la tua vittoria, spiegheremo i vessilli in nome del nostro Dio; adempia il Signore tutte le tue domande
Ora so che il Signore salva il suo consacrato; gli ha risposto dal suo cielo santo con la forza vittoriosa della sua destra
Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio
Quelli si piegano e cadono, ma noi restiamo in piedi e siamo saldi
Salva il re, o Signore, rispondici, quando ti invochiamo
21
Al maestro del coro. Salmo. Di Davide
Signore, il re gioisce della tua potenza, quanto esulta per la tua salvezza
Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, non hai respinto il voto delle sue labbra
Gli vieni incontro con larghe benedizioni; gli poni sul capo una corona di oro fino
Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, lunghi giorni in eterno, senza fine
Grande è la sua gloria per la tua salvezza, lo avvolgi di maestà e di onore
lo fai oggetto di benedizione per sempre, lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto
Perché il re confida nel Signore: per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso
La tua mano raggiungerà ogni tuo nemico, la tua destra raggiungerà chiunque ti odia
Ne farai una fornace ardente, nel giorno in cui ti mostrerai: il Signore li consumerà nella sua ira, li divorerà il fuoco
Sterminerai dalla terra la loro prole, la loro stirpe di mezzo agli uomini
Perché hanno ordito contro di te il male, hanno tramato insidie, non avranno successo
Hai fatto loro voltare le spalle, contro di essi punterai il tuo arco
Alzati, Signore, in tutta la tua forza; canteremo inni alla tua potenza
22
Al maestro del coro. Sull'aria: «Cerva dell'aurora». Salmo. Di Davide
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza»: sono le parole del mio lamento
Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, grido di notte e non trovo riposo
Eppure tu abiti la santa dimora, tu, lode di Israele
In te hanno sperato i nostri padri, hanno sperato e tu li hai liberati
a te gridarono e furono salvati, sperando in te non rimasero delusi
Ma io sono verme, non uomo, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo
Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo
«Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico»
Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre
Al mio nascere tu mi hai raccolto, dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio
Da me non stare lontano, poiché l'angoscia è vicina e nessuno mi aiuta
Mi circondano tori numerosi, mi assediano tori di Basan
Spalancano contro di me la loro bocca come leone che sbrana e ruggisce
Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa. Il mio cuore è come cera, si fonde in mezzo alle mie viscere
E' arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto
Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi
posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano
si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte
Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto
Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita
Salvami dalla bocca del leone e dalle corna dei bufali
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea
Lodate il Signore, voi che lo temete, gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, lo tema tutta la stirpe di Israele
perché egli non ha disprezzato né sdegnato l'afflizione del misero, non gli ha nascosto il suo volto, ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito
Sei tu la mia lode nella grande assemblea, scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli
I poveri mangeranno e saranno saziati, loderanno il Signore quanti lo cercano: «Viva il loro cuore per sempre»
Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra, si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie dei popoli
Poiché il regno è del Signore, egli domina su tutte le nazioni
A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere
lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene
annunzieranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l'opera del Signore!»
23
Salmo. Di Davide. non manco di nulla
su pascoli erbosi mi fa riposare ad acque tranquille mi conduce
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome
Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza
Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni
24
Di Davide. Salmo. l'universo e i suoi abitanti
E' lui che l'ha fondata sui mari, e sui fiumi l'ha stabilita
Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo
Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo
Otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza
Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe
Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria
Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia
Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria
Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria
25
Di Davide
Dio mio, in te confido: non sia confuso! Non trionfino su di me i miei nemici
Chiunque spera in te non resti deluso, sia confuso chi tradisce per un nulla
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri
Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato
Ricordati, Signore, del tuo amore, della tua fedeltà che è da sempre
Non ricordare i peccati della mia giovinezza: ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore
Buono e retto è il Signore, la via giusta addita ai peccatori
guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue vie
Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti
Per il tuo nome, Signore, perdona il mio peccato anche se grande
Chi è l'uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire
Egli vivrà nella ricchezza, la sua discendenza possederà la terra
Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza
Tengo i miei occhi rivolti al Signore, perché libera dal laccio il mio piede
Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono solo ed infelice
Allevia le angosce del mio cuore, liberami dagli affanni
Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati
Guarda i miei nemici: sono molti e mi detestano con odio violento
Proteggimi, dammi salvezza; al tuo riparo io non sia deluso
Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato
O Dio, libera Israele da tutte le sue angosce
26
Di Davide. nell'integrità ho camminato, confido nel Signore, non potrò vacillare
Scrutami, Signore, e mettimi alla prova, raffinami al fuoco il cuore e la mente
La tua bontà è davanti ai miei occhi e nella tua verità dirigo i miei passi
Non siedo con gli uomini mendaci e non frequento i simulatori
Odio l'alleanza dei malvagi, non mi associo con gli empi
Lavo nell'innocenza le mie mani e giro attorno al tuo altare, Signore
per far risuonare voci di lode e per narrare tutte le tue meraviglie
Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria
Non travolgermi insieme ai peccatori, con gli uomini di sangue non perder la mia vita
perché nelle loro mani è la perfidia, la loro destra è piena di regali
Integro è invece il mio cammino; riscattami e abbi misericordia
Il mio piede sta su terra piana; nelle assemblee benedirò il Signore
27
Di Davide. di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore
Quando mi assalgono i malvagi per straziarmi la carne, sono essi, avversari e nemici, a inciampare e cadere
Se contro di me si accampa un esercito, il mio cuore non teme; se contro di me divampa la battaglia, anche allora ho fiducia
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario
Egli mi offre un luogo di rifugio nel giorno della sventura. Mi nasconde nel segreto della sua dimora, mi solleva sulla rupe
E ora rialzo la testa sui nemici che mi circondano; immolerò nella sua casa sacrifici d'esultanza, inni di gioia canterò al Signore
Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi
Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto» il tuo volto, Signore, io cerco
Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza
Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto
Mostrami, Signore, la tua via, guidami sul retto cammino, a causa dei miei nemici
Non espormi alla brama dei miei avversari; contro di me sono insorti falsi testimoni che spirano violenza
Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi
Spera nel Signore, sii forte, si rinfranchi il tuo cuore e spera nel Signore
28
Di Davide. non restare in silenzio, mio Dio, perché, se tu non mi parli, io sono come chi scende nella fossa
Ascolta la voce della mia supplica, quando ti grido aiuto, quando alzo le mie mani verso il tuo santo tempio
Non travolgermi con gli empi, con quelli che operano il male. Parlano di pace al loro prossimo, ma hanno la malizia nel cuore
Ripagali secondo la loro opera e la malvagità delle loro azioni. Secondo le opere delle loro mani, rendi loro quanto meritano
Poiché non hanno compreso l'agire del Signore e le opere delle sue mani, egli li abbatta e non li rialzi
Sia benedetto il Signore, che ha dato ascolto alla voce della mia preghiera
il Signore è la mia forza e il mio scudo, ho posto in lui la mia fiducia; mi ha dato aiuto ed esulta il mio cuore, con il mio canto gli rendo grazie
Il Signore è la forza del suo popolo, rifugio di salvezza del suo consacrato
Salva il tuo popolo e la tua eredità benedici, guidali e sostienili per sempre
29
Salmo. Di Davide. date al Signore gloria e potenza
Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore in santi ornamenti
Il Signore tuona sulle acque, il Dio della gloria scatena il tuono, il Signore, sull'immensità delle acque
Il Signore tuona con forza, tuona il Signore con potenza
Il tuono del Signore schianta i cedri, il Signore schianta i cedri del Libano
Fa balzare come un vitello il Libano e il Sirion come un giovane bufalo
Il tuono saetta fiamme di fuoco
il tuono scuote la steppa, il Signore scuote il deserto di Kades
Il tuono fa partorire le cerve e spoglia le foreste. Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!»
Il Signore è assiso sulla tempesta, il Signore siede re per sempre
Il Signore darà forza al suo popolo benedirà il suo popolo con la pace
30
Salmo. Canto per la festa della dedicazione del tempio. Di Davide
Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato e su di me non hai lasciato esultare i nemici
Signore Dio mio, a te ho gridato e mi hai guarito
Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi, mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, rendete grazie al suo santo nome
perché la sua collera dura un istante, la sua bontà per tutta la vita. Alla sera sopraggiunge il pianto e al mattino, ecco la gioia
Nella mia prosperità ho detto: «Nulla mi farà vacillare!»
Nella tua bontà, o Signore, mi hai posto su un monte sicuro; ma quando hai nascosto il tuo volto, io sono stato turbato
A te grido, Signore, chiedo aiuto al mio Dio
Quale vantaggio dalla mia morte, dalla mia discesa nella tomba? Ti potrà forse lodare la polvere e proclamare la tua fedeltà
Ascolta, Signore, abbi misericordia, Signore, vieni in mio aiuto
Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia
perché io possa cantare senza posa
31
Al maestro del coro. Salmo. Di Davide
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; per la tua giustizia salvami
Porgi a me l'orecchio, vieni presto a liberarmi. Sii per me la rupe che mi accoglie, la cinta di riparo che mi salva
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, per il tuo nome dirigi i miei passi
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, perché sei tu la mia difesa
Mi affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele
Tu detesti chi serve idoli falsi, ma io ho fede nel Signore
Esulterò di gioia per la tua grazia, perché hai guardato alla mia miseria, hai conosciuto le mie angosce
non mi hai consegnato nelle mani del nemico, hai guidato al largo i miei passi
Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno; per il pianto si struggono i miei occhi, la mia anima e le mie viscere
Si consuma nel dolore la mia vita, i miei anni passano nel gemito; inaridisce per la pena il mio vigore, si dissolvono tutte le mie ossa
Sono l'obbrobrio dei miei nemici, il disgusto dei miei vicini, l'orrore dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge
Sono caduto in oblio come un morto, sono divenuto un rifiuto
Se odo la calunnia di molti, il terrore mi circonda; quando insieme contro di me congiurano, tramano di togliermi la vita
Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio
nelle tue mani sono i miei giorni». Liberami dalla mano dei miei nemici, dalla stretta dei miei persecutori
fà splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia
Signore, ch'io non resti confuso, perché ti ho invocato; siano confusi gli empi, tacciano negli inferi
Fà tacere le labbra di menzogna, che dicono insolenze contro il giusto con orgoglio e disprezzo
Quanto è grande la tua bontà, Signore! La riservi per coloro che ti temono, ne ricolmi chi in te si rifugia davanti agli occhi di tutti
Tu li nascondi al riparo del tuo volto, lontano dagli intrighi degli uomini; li metti al sicuro nella tua tenda, lontano dalla rissa delle lingue
Benedetto il Signore, che ha fatto per me meraviglie di grazia in una fortezza inaccessibile
Io dicevo nel mio sgomento: «Sono escluso dalla tua presenza». Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera quando a te gridavo aiuto
Amate il Signore, voi tutti suoi santi; il Signore protegge i suoi fedeli e ripaga oltre misura l'orgoglioso
Siate forti, riprendete coraggio, o voi tutti che sperate nel Signore
32
Di Davide. Maskil. e perdonato il peccato
Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male e nel cui spirito non è inganno
Tacevo e si logoravano le mie ossa, mentre gemevo tutto il giorno
Giorno e notte pesava su di me la tua mano, come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore
Ti ho manifestato il mio peccato, non ho tenuto nascosto il mio errore. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe» e tu hai rimesso la malizia del mio peccato
Per questo ti prega ogni fedele nel tempo dell'angoscia. Quando irromperanno grandi acque non lo potranno raggiungere
Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo, mi circondi di esultanza per la salvezza
Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; con gli occhi su di te, ti darò consiglio
Non siate come il cavallo e come il mulo privi d'intelligenza; si piega la loro fierezza con morso e briglie, se no, a te non si avvicinano
Molti saranno i dolori dell'empio, ma la grazia circonda chi confida nel Signore
Gioite nel Signore ed esultate, giusti, giubilate, voi tutti, retti di cuore
33
Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode
Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate
Cantate al Signore un canto nuovo, suonate la cetra con arte e acclamate
Poiché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera
Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera
Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi
Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo
perché egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste
Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli
Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni
Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede
Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini
Dal luogo della sua dimora scruta tutti gli abitanti della terra
lui che, solo, ha plasmato il loro cuore e comprende tutte le loro opere
Il re non si salva per un forte esercito né il prode per il suo grande vigore
Il cavallo non giova per la vittoria, con tutta la sua forza non potrà salvare
Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia
per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame
L'anima nostra attende il Signore, egli è nostro aiuto e nostro scudo
In lui gioisce il nostro cuore e confidiamo nel suo santo nome
Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo
34
Di Davide, quando si finse pazzo in presenza di Abimelech e, da lui scacciato, se ne andò
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode
Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino
Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome
Ho cercato il Signore e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato
Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti
Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce
L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva
Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia
Temete il Signore, suoi santi, nulla manca a coloro che lo temono
I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla
Venite, figli, ascoltatemi; v'insegnerò il timore del Signore
C'è qualcuno che desidera la vita e brama lunghi giorni per gustare il bene
Preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde
Stà lontano dal male e fà il bene, cerca la pace e perseguila
Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto
Il volto del Signore contro i malfattori, per cancellarne dalla terra il ricordo
Gridano e il Signore li ascolta, li salva da tutte le loro angosce
Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, egli salva gli spiriti affranti
Molte sono le sventure del giusto, ma lo libera da tutte il Signore
Preserva tutte le sue ossa, neppure uno sarà spezzato
La malizia uccide l'empio e chi odia il giusto sarà punito
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi, chi in lui si rifugia non sarà condannato
35
Di Davide. combatti chi mi combatte
Afferra i tuoi scudi e sorgi in mio aiuto
Vibra la lancia e la scure contro chi mi insegue, dimmi: «Sono io la tua salvezza»
Siano confusi e coperti di ignominia quelli che attentano alla mia vita; retrocedano e siano umiliati quelli che tramano la mia sventura
Siano come pula al vento e l'angelo del Signore li incalzi
la loro strada sia buia e scivolosa quando li insegue l'angelo del Signore
Poiché senza motivo mi hanno teso una rete, senza motivo mi hanno scavato una fossa
Li colga la bufera improvvisa, li catturi la rete che hanno tesa, siano travolti dalla tempesta
Io invece esulterò nel Signore per la gioia della sua salvezza
Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, che liberi il debole dal più forte, il misero e il povero dal predatore?»
Sorgevano testimoni violenti, mi interrogavano su ciò che ignoravo
mi rendevano male per bene: una desolazione per la mia vita
Io, quand'erano malati, vestivo di sacco, mi affliggevo col digiuno, riecheggiava nel mio petto la mia preghiera
Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello, come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore
Ma essi godono della mia caduta, si radunano, si radunano contro di me per colpirmi all'improvviso. Mi dilaniano senza posa
mi mettono alla prova, scherno su scherno, contro di me digrignano i denti
Fino a quando, Signore, starai a guardare? Libera la mia vita dalla loro violenza, dalle zanne dei leoni l'unico mio bene
Ti loderò nella grande assemblea, ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso
Non esultino su di me i nemici bugiardi, non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo
Poiché essi non parlano di pace, contro gli umili della terra tramano inganni
Spalancano contro di me la loro bocca; dicono con scherno: «Abbiamo visto con i nostri occhi!»
Signore, tu hai visto, non tacere; Dio, da me non stare lontano
Dèstati, svègliati per il mio giudizio, per la mia causa, Signore mio Dio
Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio, e di me non abbiano a gioire
Non pensino in cuor loro: «Siamo soddisfatti!». Non dicano: «Lo abbiamo divorato»
Sia confuso e svergognato chi gode della mia sventura, sia coperto di vergogna e d'ignominia chi mi insulta
Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, dica sempre: «Grande è il Signore che vuole la pace del suo servo»
La mia lingua celebrerà la tua giustizia, canterà la tua lode per sempre
36
Al maestro del coro. Di Davide servo del Signore
Nel cuore dell'empio parla il peccato, davanti ai suoi occhi non c'è timor di Dio
Poiché egli si illude con se stesso nel ricercare la sua colpa e detestarla
Inique e fallaci sono le sue parole, rifiuta di capire, di compiere il bene
Iniquità trama sul suo giaciglio, si ostina su vie non buone, via da sé non respinge il male
Signore, la tua grazia è nel cielo, la tua fedeltà fino alle nubi
la tua giustizia è come i monti più alti, il tuo giudizio come il grande abisso: uomini e bestie tu salvi, Signore
Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali
si saziano dell'abbondanza della tua casa e li disseti al torrente delle tue delizie
E' in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce
Concedi la tua grazia a chi ti conosce, la tua giustizia ai retti di cuore
Non mi raggiunga il piede dei superbi, non mi disperda la mano degli empi
Ecco, sono caduti i malfattori, abbattuti, non possono rialzarsi
37
Di Davide. non invidiare i malfattori
Come fieno presto appassiranno, cadranno come erba del prato
Confida nel Signore e fà il bene; abita la terra e vivi con fede
Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore
Manifesta al Signore la tua via, confida in lui: compirà la sua opera
farà brillare come luce la tua giustizia, come il meriggio il tuo diritto
Stà in silenzio davanti al Signore e spera in lui; non irritarti per chi ha successo, per l'uomo che trama insidie
Desisti dall'ira e deponi lo sdegno, non irritarti: faresti del male
poiché i malvagi saranno sterminati, ma chi spera nel Signore possederà la terra
Ancora un poco e l'empio scompare, cerchi il suo posto e più non lo trovi
I miti invece possederanno la terra e godranno di una grande pace
L'empio trama contro il giusto, contro di lui digrigna i denti
Ma il Signore ride dell'empio, perché vede arrivare il suo giorno
Gli empi sfoderano la spada e tendono l'arco per abbattere il misero e l'indigente, per uccidere chi cammina sulla retta via
La loro spada raggiungerà il loro cuore e i loro archi si spezzeranno
Il poco del giusto è cosa migliore dell'abbondanza degli empi
perché le braccia degli empi saranno spezzate, ma il Signore è il sostegno dei giusti
Conosce il Signore la vita dei buoni, la loro eredità durerà per sempre
Non saranno confusi nel tempo della sventura e nei giorni della fame saranno saziati
Poiché gli empi periranno, i nemici del Signore appassiranno come lo splendore dei prati, tutti come fumo svaniranno
L'empio prende in prestito e non restituisce, ma il giusto ha compassione e dà in dono
Chi è benedetto da Dio possederà la terra, ma chi è maledetto sarà sterminato
Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo e segue con amore il suo cammino
Se cade, non rimane a terra, perché il Signore lo tiene per mano
Sono stato fanciullo e ora sono vecchio, non ho mai visto il giusto abbandonato né i suoi figli mendicare il pane
Egli ha sempre compassione e dà in prestito, per questo la sua stirpe è benedetta
Stà lontano dal male e fà il bene, e avrai sempre una casa
Perché il Signore ama la giustizia e non abbandona i suoi fedeli; gli empi saranno distrutti per sempre e la loro stirpe sarà sterminata
I giusti possederanno la terra e la abiteranno per sempre
La bocca del giusto proclama la sapienza, e la sua lingua esprime la giustizia
la legge del suo Dio è nel suo cuore, i suoi passi non vacilleranno
L'empio spia il giusto e cerca di farlo morire
Il Signore non lo abbandona alla sua mano, nel giudizio non lo lascia condannare
Spera nel Signore e segui la sua via: ti esalterà e tu possederai la terra e vedrai lo sterminio degli empi
Ho visto l'empio trionfante ergersi come cedro rigoglioso
sono passato e più non c'era, l'ho cercato e più non si è trovato
Osserva il giusto e vedi l'uomo retto, l'uomo di pace avrà una discendenza
Ma tutti i peccatori saranno distrutti, la discendenza degli empi sarà sterminata
La salvezza dei giusti viene dal Signore, nel tempo dell'angoscia è loro difesa
il Signore viene in loro aiuto e li scampa, li libera dagli empi e dà loro salvezza, perché in lui si sono rifugiati
38
Salmo. Di Davide. In memoria
Signore, non castigarmi nel tuo sdegno, non punirmi nella tua ira
Le tue frecce mi hanno trafitto, su di me è scesa la tua mano
Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano, nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati
Le mie iniquità hanno superato il mio capo, come carico pesante mi hanno oppresso
Putride e fetide sono le mie piaghe a causa della mia stoltezza
Sono curvo e accasciato, triste mi aggiro tutto il giorno
Sono torturati i miei fianchi, in me non c'è nulla di sano
Afflitto e sfinito all'estremo, ruggisco per il fremito del mio cuore
Signore, davanti a te ogni mio desiderio e il mio gemito a te non è nascosto
Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, si spegne la luce dei miei occhi
Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe, i miei vicini stanno a distanza
Tende lacci chi attenta alla mia vita, trama insidie chi cerca la mia rovina. e tutto il giorno medita inganni
Io, come un sordo, non ascolto e come un muto non apro la bocca
sono come un uomo che non sente e non risponde
In te spero, Signore; tu mi risponderai, Signore Dio mio
Ho detto: «Di me non godano, contro di me non si vantino quando il mio piede vacilla»
Poiché io sto per cadere e ho sempre dinanzi la mia pena
Ecco, confesso la mia colpa, sono in ansia per il mio peccato
I miei nemici sono vivi e forti, troppi mi odiano senza motivo
mi pagano il bene col male, mi accusano perché cerco il bene
Non abbandonarmi, Signore, Dio mio, da me non stare lontano
accorri in mio aiuto, Signore, mia salvezza
39
Al maestro del coro, Iditun. Salmo. Di Davide
Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta per non peccare con la mia lingua; porrò un freno alla mia bocca mentre l'empio mi sta dinanzi»
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, la sua fortuna ha esasperato il mio dolore
Ardeva il cuore nel mio petto, al ripensarci è divampato il fuoco; allora ho parlato
«Rivelami, Signore, la mia fine; quale sia la misura dei miei giorni e saprò quanto è breve la mia vita»
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni e la mia esistenza davanti a te è un nulla. Solo un soffio è ogni uomo che vive
come ombra è l'uomo che passa; solo un soffio che si agita, accumula ricchezze e non sa chi le raccolga
Ora, che attendo, Signore? In te la mia speranza
Liberami da tutte le mie colpe, non rendermi scherno dello stolto
Sto in silenzio, non apro bocca, perché sei tu che agisci
Allontana da me i tuoi colpi: sono distrutto sotto il peso della tua mano
Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, corrodi come tarlo i suoi tesori. Ogni uomo non è che un soffio
Ascolta la mia preghiera, Signore, porgi l'orecchio al mio grido, non essere sordo alle mie lacrime, poiché io sono un forestiero, uno straniero come tutti i miei padri
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, prima che me ne vada e più non sia
40
Al maestro del coro. Di Davide. Salmo
Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido
Mi ha tratto dalla fossa della morte, dal fango della palude; i miei piedi ha stabilito sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio. e confideranno nel Signore
Beato l'uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi, né si volge a chi segue la menzogna
Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio, quali disegni in nostro favore: nessuno a te si può paragonare. Se li voglio annunziare e proclamare sono troppi per essere contati
Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa
Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto
che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore»
Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai
Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato. Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea
Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia, la tua fedeltà e la tua grazia mi proteggano sempre
poiché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non posso più vedere. Sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno
Degnati, Signore, di liberarmi; accorri, Signore, in mio aiuto
Vergogna e confusione per quanti cercano di togliermi la vita. Retrocedano coperti d'infamia quelli che godono della mia sventura
Siano presi da tremore e da vergogna quelli che mi scherniscono
Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano, dicano sempre: «Il Signore è grande» quelli che bramano la tua salvezza
Io sono povero e infelice; di me ha cura il Signore. Tu, mio aiuto e mia liberazione, mio Dio, non tardare
41
Al maestro del coro. Salmo. Di Davide
Beato l'uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera
Veglierà su di lui il Signore, lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà alle brame dei nemici
Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; gli darai sollievo nella sua malattia
Io ho detto: «Pietà di me, Signore; risanami, contro di te ho peccato»
I nemici mi augurano il male: «Quando morirà e perirà il suo nome?»
Chi viene a visitarmi dice il falso, il suo cuore accumula malizia e uscito fuori sparla
Contro di me sussurrano insieme i miei nemici, contro di me pensano il male
«Un morbo maligno su di lui si è abbattuto, da dove si è steso non potrà rialzarsi»
Anche l'amico in cui confidavo, anche lui, che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno
Ma tu, Signore, abbi pietà e sollevami, che io li possa ripagare
Da questo saprò che tu mi ami se non trionfa su di me il mio nemico
per la mia integrità tu mi sostieni, mi fai stare alla tua presenza per sempre
Sia benedetto il Signore, Dio d'Israele, da sempre e per sempre. Amen, amen
42
Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core
Come la cerva anela ai corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio
Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?»
Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: attraverso la folla avanzavo tra i primi fino alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa
Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio
In me si abbatte l'anima mia; perciò di te mi ricordo dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar
Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sopra di me sono passati
Di giorno il Signore mi dona la sua grazia di notte per lui innalzo il mio canto: la mia preghiera al Dio vivente
Dirò a Dio, mia difesa: «Perché mi hai dimenticato? Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?»
Per l'insulto dei miei avversari sono infrante le mie ossa; essi dicono a me tutto il giorno: «Dov'è il tuo Dio?»
Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio
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Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall'uomo iniquo e fallace
Tu sei il Dio della mia difesa; perché mi respingi, perché triste me ne vado, oppresso dal nemico
Manda la tua verità e la tua luce; siano esse a guidarmi, mi portino al tuo monte santo e alle tue dimore
Verrò all'altare di Dio, al Dio della mia gioia, del mio giubilo. A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio
Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio
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Al maestro del coro. Dei figli di Core. Maskil
Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, i nostri padri ci hanno raccontato l'opera che hai compiuto ai loro giorni, nei tempi antichi
Tu per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti, per far loro posto, hai distrutto i popoli
Poiché non con la spada conquistarono la terra, né fu il loro braccio a salvarli; ma il tuo braccio e la tua destra e la luce del tuo volto, perché tu li amavi
Sei tu il mio re, Dio mio, che decidi vittorie per Giacobbe
Per te abbiamo respinto i nostri avversari nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori
Infatti nel mio arco non ho confidato e non la mia spada mi ha salvato
ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, hai confuso i nostri nemici
In Dio ci gloriamo ogni giorno, celebrando senza fine il tuo nome
Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna, e più non esci con le nostre schiere
Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari e i nostri nemici ci hanno spogliati
Ci hai consegnati come pecore da macello, ci hai dispersi in mezzo alle nazioni
Hai venduto il tuo popolo per niente, sul loro prezzo non hai guadagnato
Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini, scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno
Ci hai resi la favola dei popoli, su di noi le nazioni scuotono il capo
L'infamia mi sta sempre davanti e la vergogna copre il mio volt
per la voce di chi insulta e bestemmia, davanti al nemico che brama vendetta
Tutto questo ci è accaduto e non ti avevamo dimenticato, non avevamo tradito la tua alleanza
Non si era volto indietro il nostro cuore, i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero
ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli e ci hai avvolti di ombre tenebrose
Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio e teso le mani verso un dio straniero
forse che Dio non lo avrebbe scoperto, lui che conosce i segreti del cuore
Per te ogni giorno siamo messi a morte, stimati come pecore da macello
Svègliati, perché dormi, Signore? Dèstati, non ci respingere per sempre
Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione
Poiché siamo prostrati nella polvere, il nostro corpo è steso a terra. Sorgi, vieni in nostro aiuto
salvaci per la tua misericordia
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Al maestro del coro. Su «I gigli...». Dei figli di Core. Maskil. Canto d'amore
Effonde il mio cuore liete parole, io canto al re il mio poema. La mia lingua è stilo di scriba veloce
Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre
Cingi, prode, la spada al tuo fianco, nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte
avanza per la verità, la mitezza e la giustizia
La tua destra ti mostri prodigi: le tue frecce acute colpiscono al cuore i nemici del re; sotto di te cadono i popoli
Il tuo trono, Dio, dura per sempre; è scettro giusto lo scettro del tuo regno
Ami la giustizia e l'empietà detesti: Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali
Le tue vesti son tutte mirra, aloe e cassia, dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre
Figlie di re stanno tra le tue predilette; alla tua destra la regina in ori di Ofir
Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre
al re piacerà la tua bellezza. Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui
Da Tiro vengono portando doni, i più ricchi del popolo cercano il tuo volto
La figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d'oro è il suo vestito
E' presentata al re in preziosi ricami; con lei le vergini compagne a te sono condotte
guidate in gioia ed esultanza entrano insieme nel palazzo del re
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; li farai capi di tutta la terra
Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre
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Al maestro del coro. Dei figli di Core. Su «Le vergini...». Canto
Dio è per noi rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce
Perciò non temiamo se trema la terra, se crollano i monti nel fondo del mare
Fremano, si gonfino le sue acque, tremino i monti per i suoi flutti
Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, la santa dimora dell'Altissimo
Dio sta in essa: non potrà vacillare; la soccorrerà Dio, prima del mattino
Fremettero le genti, i regni si scossero; egli tuonò, si sgretolò la terra
Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe
Venite, vedete le opere del Signore, egli ha fatto portenti sulla terra
Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, romperà gli archi e spezzerà le lance, brucerà con il fuoco gli scudi
Fermatevi e sappiate che io sono Dio, eccelso tra le genti, eccelso sulla terra
Il Signore degli eserciti è con noi, nostro rifugio è il Dio di Giacobbe
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Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo
Applaudite, popoli tutti, acclamate Dio con voci di gioia
perché terribile è il Signore, l'Altissimo, re grande su tutta la terra
Egli ci ha assoggettati i popoli, ha messo le nazioni sotto i nostri piedi
La nostra eredità ha scelto per noi, vanto di Giacobbe suo prediletto
Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba
Cantate inni a Dio, cantate inni; cantate inni al nostro re, cantate inni
perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte
Dio regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo
I capi dei popoli si sono raccolti con il popolo del Dio di Abramo, perché di Dio sono i potenti della terra: egli è l'Altissimo
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Cantico. Salmo. Dei figli di Core
Grande è il Signore e degno di ogni lode nella città del nostro Dio
Il suo monte santo, altura stupenda, è la gioia di tutta la terra. Il monte Sion, dimora divina, è la città del grande Sovrano
Dio nei suoi baluardi è apparso fortezza inespugnabile
Ecco, i re si sono alleati, sono avanzati insieme
Essi hanno visto: attoniti e presi dal panico, sono fuggiti
Là sgomento li ha colti, doglie come di partoriente
simile al vento orientale che squarcia le navi di Tarsis
Come avevamo udito, così abbiamo visto nella città del Signore degli eserciti, nella città del nostro Dio; Dio l'ha fondata per sempre
Ricordiamo, Dio, la tua misericordia dentro il tuo tempio
Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino ai confini della terra; è piena di giustizia la tua destra
Gioisca il monte di Sion, esultino le città di Giuda a motivo dei tuoi giudizi
Circondate Sion, giratele intorno, contate le sue torri
Osservate i suoi baluardi, passate in rassegna le sue fortezze, per narrare alla generazione futura
Questo è il Signore, nostro Dio in eterno, sempre: egli è colui che ci guida
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Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo
Ascoltate, popoli tutti, porgete orecchio abitanti del mondo
voi nobili e gente del popolo, ricchi e poveri insieme
La mia bocca esprime sapienza, il mio cuore medita saggezza
porgerò l'orecchio a un proverbio, spiegherò il mio enigma sulla cetra
Perché temere nei giorni tristi, quando mi circonda la malizia dei perversi
Essi confidano nella loro forza, si vantano della loro grande ricchezza
Nessuno può riscattare se stesso, o dare a Dio il suo prezzo
Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastar
per vivere senza fine, e non vedere la tomba
Vedrà morire i sapienti; lo stolto e l'insensato periranno insieme e lasceranno ad altri le loro ricchezze
Il sepolcro sarà loro casa per sempre, loro dimora per tutte le generazioni, eppure hanno dato il loro nome alla terra
Ma l'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono
Questa è la sorte di chi confida in se stesso, l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole
Come pecore sono avviati agli inferi, sarà loro pastore la morte; scenderanno a precipizio nel sepolcro, svanirà ogni loro parvenza: gli inferi saranno la loro dimora
Ma Dio potrà riscattarmi, mi strapperà dalla mano della morte
Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, se aumenta la gloria della sua casa
Quando muore con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria
Nella sua vita si diceva fortunato: «Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene»
Andrà con la generazione dei suoi padri che non vedranno mai più la luce
L'uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono
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Salmo. Di Asaf. convoca la terra da oriente a occidente
Da Sion, splendore di bellezza, Dio rifulge
Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; davanti a lui un fuoco divorante, intorno a lui si scatena la tempesta
Convoca il cielo dall'alto e la terra al giudizio del suo popolo
«Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno sancito con me l'alleanza offrendo un sacrificio»
Il cielo annunzi la sua giustizia, Dio è il giudice
«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, testimonierò contro di te, Israele: Io sono Dio, il tuo Dio
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, né capri dai tuoi recinti
Sono mie tutte le bestie della foresta, animali a migliaia sui monti
Conosco tutti gli uccelli del cielo, è mio ciò che si muove nella campagna
Se avessi fame, a te non lo direi: mio è il mondo e quanto contiene
Mangerò forse la carne dei tori, berrò forse il sangue dei capri
Offri a Dio un sacrificio di lode e sciogli all'Altissimo i tuoi voti
invocami nel giorno della sventura: ti salverò e tu mi darai gloria»
All'empio dice Dio: «Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza
tu che detesti la disciplina e le mie parole te le getti alle spalle
Se vedi un ladro, corri con lui; e degli adùlteri ti fai compagno
Abbandoni la tua bocca al male e la tua lingua ordisce inganni
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre
Hai fatto questo e dovrei tacere? forse credevi ch'io fossi come te! Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati»
Capite questo voi che dimenticate Dio, perché non mi adiri e nessuno vi salvi
Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio
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Al maestro del coro. Salmo. Di Davide
Quando venne da lui il profeta Natan dopo che aveva peccato con Betsabea
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato
Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato
Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi
Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto; perciò sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio
Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre
Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell'intimo m'insegni la sapienza
Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve
Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato
Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe
Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo
Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito
Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso
Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, la mia lingua esalterà la tua giustizia
Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode
poiché non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi
Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme
Allora gradirai i sacrifici prescritti, l'olocausto e l'intera oblazione, allora immoleranno vittime sopra il tuo altare
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Al maestro del coro. Maskil. Di Davide
Dopo che l'idumeo Doeg venne da Saul per informarlo e dirgli: «Davide è entrato in casa di Abimelech»
Perché ti vanti del male o prepotente nella tua iniquità
Ordisci insidie ogni giorno; la tua lingua è come lama affilata, artefice di inganni
Tu preferisci il male al bene, la menzogna al parlare sincero
Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura
Perciò Dio ti demolirà per sempre, ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda e ti sradicherà dalla terra dei viventi
Vedendo, i giusti saran presi da timore e di lui rideranno
«Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, ma confidava nella sua grande ricchezza e si faceva forte dei suoi crimini»
Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. Mi abbandono alla fedeltà di Dio ora e per sempre
Voglio renderti grazie in eterno per quanto hai operato; spero nel tuo nome, perché è buono, davanti ai tuoi fedeli
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Al maestro del coro. Su «Macalat». Maskil. Di Davide
Lo stolto pensa: «Dio non esiste». Sono corrotti, fanno cose abominevoli, nessuno fa il bene
Dio dal cielo si china sui figli dell'uomo per vedere se c'è un uomo saggio che cerca Dio
Tutti hanno traviato, tutti sono corrotti; nessuno fa il bene; neppure uno
Non comprendono forse i malfattori che divorano il mio popolo come il pane e non invocano Dio
Hanno tremato di spavento, là dove non c'era da temere. Dio ha disperso le ossa degli aggressori, sono confusi perché Dio li ha respinti
Chi manderà da Sion la salvezza di Israele? Quando Dio farà tornare i deportati del suo popolo, esulterà Giacobbe, gioirà Israele
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Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide
Dopo che gli Zifei vennero da Saul a dirgli: «Ecco, Davide se ne sta nascosto presso di noi»
Dio, per il tuo nome, salvami, per la tua potenza rendimi giustizia
Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alle parole della mia bocca
poiché sono insorti contro di me gli arroganti e i prepotenti insidiano la mia vita, davanti a sé non pongono Dio
Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore mi sostiene
Fà ricadere il male sui miei nemici, nella tua fedeltà disperdili
Di tutto cuore ti offrirò un sacrificio, Signore, loderò il tuo nome perché è buono
da ogni angoscia mi hai liberato e il mio occhio ha sfidato i miei nemici
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Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide
Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera, non respingere la mia supplica
dammi ascolto e rispondimi, mi agito nel mio lamento e sono sconvolt
al grido del nemico, al clamore dell'empio. mi perseguitano con furore
Dentro di me freme il mio cuore, piombano su di me terrori di morte
Timore e spavento mi invadono e lo sgomento mi opprime
Dico: «Chi mi darà ali come di colomba, per volare e trovare riposo
Ecco, errando, fuggirei lontano, abiterei nel deserto
Riposerei in un luogo di riparo dalla furia del vento e dell'uragano»
Disperdili, Signore, confondi le loro lingue: ho visto nella città violenza e contese
Giorno e notte si aggirano sulle sue mura
all'interno iniquità, travaglio e insidie e non cessano nelle sue piazze sopruso e inganno
Se mi avesse insultato un nemico, l'avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto
Ma sei tu, mio compagno, mio amico e confidente
ci legava una dolce amicizia, verso la casa di Dio camminavamo in festa
Piombi su di loro la morte, scendano vivi negli inferi; perché il male è nelle loro case, e nel loro cuore
Io invoco Dio e il Signore mi salva
Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro ed egli ascolta la mia voce
mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono: sono tanti i miei avversari
Dio mi ascolta e li umilia, egli che domina da sempre. e non temono Dio
Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici, ha violato la sua alleanza
Più untuosa del burro è la sua bocca, ma nel cuore ha la guerra; più fluide dell'olio le sue parole, ma sono spade sguainate
Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno, mai permetterà che il giusto vacilli
Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba gli uomini sanguinari e fraudolenti: essi non giungeranno alla metà dei loro giorni. Ma io, Signore, in te confido
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Al maestro del coro. Su «Jonat elem rehoqim». Di Davide. Miktam. Quando i Filistei lo tenevano prigioniero in Gat
Pietà di me, o Dio, perché l'uomo mi calpesta, un aggressore sempre mi opprime
Mi calpestano sempre i miei nemici, molti sono quelli che mi combattono
Nell'ora della paura, io in te confido
In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo
Travisano sempre le mie parole, non pensano che a farmi del male
Suscitano contese e tendono insidie, osservano i miei passi, per attentare alla mia vita
Per tanta iniquità non abbiano scampo: nella tua ira abbatti i popoli, o Dio
I passi del mio vagare tu li hai contati, le mie lacrime nell'otre tuo raccogli; non sono forse scritte nel tuo libro
Allora ripiegheranno i miei nemici, quando ti avrò invocato: so che Dio è in mio favore
Lodo la parola di Dio, lodo la parola del Signore
in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo
Su di me, o Dio, i voti che ti ho fatto: ti renderò azioni di grazie
perché mi hai liberato dalla morte. Hai preservato i miei piedi dalla caduta, perché io cammini alla tua presenza nella luce dei viventi, o Dio
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Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam. Quando fuggì da Saul nella caverna
Pietà di me, pietà di me, o Dio, in te mi rifugio; mi rifugio all'ombra delle tue ali finché sia passato il pericolo
Invocherò Dio, l'Altissimo, Dio che mi fa il bene
Mandi dal cielo a salvarmi dalla mano dei miei persecutori, Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia
Io sono come in mezzo a leoni, che divorano gli uomini; i loro denti sono lance e frecce, la loro lingua spada affilata
Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria
Hanno teso una rete ai miei piedi, mi hanno piegato, hanno scavato davanti a me una fossa e vi sono caduti
Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore
Voglio cantare, a te voglio inneggiare: svègliati, mio cuore, svègliati arpa, cetra, voglio svegliare l'aurora
Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti
perché la tua bontà è grande fino ai cieli, e la tua fedeltà fino alle nubi
Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria
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Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam
Rendete veramente giustizia o potenti, giudicate con rettitudine gli uomini
Voi tramate iniquità con il cuore, sulla terra le vostre mani preparano violenze
Sono traviati gli empi fin dal seno materno, si pervertono fin dal grembo gli operatori di menzogna
Sono velenosi come il serpente, come vipera sorda che si tura le orecchi
per non udire la voce dell'incantatore, del mago che incanta abilmente
Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca, rompi, o Signore, le mascelle dei leoni
Si dissolvano come acqua che si disperde, come erba calpestata inaridiscano
Passino come lumaca che si discioglie, come aborto di donna che non vede il sole
Prima che le vostre caldaie sentano i pruni, vivi li travolga il turbine
Il giusto godrà nel vedere la vendetta, laverà i piedi nel sangue degli empi
Gli uomini diranno: «C'è un premio per il giusto, c'è Dio che fa giustizia sulla terra!»
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Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Quando Saul mandò uomini a sorvegliare la casa e ad ucciderlo
Liberami dai nemici, mio Dio, proteggimi dagli aggressori
Liberami da chi fa il male, salvami da chi sparge sangue
Ecco, insidiano la mia vita, contro di me si avventano i potenti. Signore, non c'è colpa in me, non c'è peccato
senza mia colpa accorrono e si appostano
Tu, Signore, Dio degli eserciti, Dio d'Israele, lèvati a punire tutte le genti; non avere pietà dei traditori
Ritornano a sera e ringhiano come cani, si aggirano per la città
Ecco, vomitano ingiurie, le loro labbra sono spade. Dicono: «Chi ci ascolta?»
Ma tu, Signore, ti ridi di loro, ti burli di tutte le genti
A te, mia forza, io mi rivolgo: sei tu, o Dio, la mia difesa
La grazia del mio Dio mi viene in aiuto, Dio mi farà sfidare i miei nemici
Non ucciderli, perché il mio popolo non dimentichi, disperdili con la tua potenza e abbattili, Signore, nostro scudo
Peccato è la parola delle loro labbra, cadano nel laccio del loro orgoglio per le bestemmie e le menzogne che pronunziano
Annientali nella tua ira, annientali e più non siano; e sappiano che Dio domina in Giacobbe, fino ai confini della terra
Ritornano a sera e ringhiano come cani, per la città si aggiran
vagando in cerca di cibo; latrano, se non possono saziarsi
Ma io canterò la tua potenza, al mattino esalterò la tua grazia perché sei stato mia difesa, mio rifugio nel giorno del pericolo
O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, tu, o mio Dio, sei la mia misericordia
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Al maestro del coro. Su «Giglio del precetto». Miktam. Di Davide. Da insegnare
Quando uscì contro gli Aramei della Valle dei due fiumi e contro gli Aramei di Soba, e quando Gioab, nel ritorno, sconfisse gli Idumei nella Valle del sale: dodici mila uomini
Dio, tu ci hai respinti, ci hai dispersi; ti sei sdegnato: ritorna a noi
Hai scosso la terra, l'hai squarciata, risana le sue fratture, perché crolla
Hai inflitto al tuo popolo dure prove, ci hai fatto bere vino da vertigini
Hai dato un segnale ai tuoi fedeli perché fuggissero lontano dagli archi
Perché i tuoi amici siano liberati, salvaci con la destra e a noi rispondi
Dio ha parlato nel suo tempio: «Esulto e divido Sichem, misuro la valle di Succot
Mio è Gàlaad, mio è Manasse, Efraim è la difesa del mio capo, Giuda lo scettro del mio comando
Moab è il bacino per lavarmi, sull'Idumea getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria»
Chi mi condurrà alla città fortificata, chi potrà guidarmi fino all'Idumea
Non forse tu, o Dio, che ci hai respinti, e più non esci, o Dio, con le nostre schiere
Nell'oppressione vieni in nostro aiuto perché vana è la salvezza dell'uomo
Con Dio noi faremo prodigi: egli calpesterà i nostri nemici
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Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Di Davide
Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera
Dai confini della terra io t'invoco; mentre il mio cuore viene meno, guidami su rupe inaccessibile
Tu sei per me rifugio, torre salda davanti all'avversario
Dimorerò nella tua tenda per sempre, all'ombra delle tue ali troverò riparo
perché tu, Dio, hai ascoltato i miei voti, mi hai dato l'eredità di chi teme il tuo nome
Ai giorni del re aggiungi altri giorni, per molte generazioni siano i suoi anni
Regni per sempre sotto gli occhi di Dio; grazia e fedeltà lo custodiscano
Allora canterò inni al tuo nome, sempre, sciogliendo i miei voti giorno per giorno
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Al maestro del coro. Su «Iduthun». Salmo. Di Davide
Solo in Dio riposa l'anima mia; da lui la mia salvezza
Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare
Fino a quando vi scaglierete contro un uomo, per abbatterlo tutti insieme, come muro cadente, come recinto che crolla
Tramano solo di precipitarlo dall'alto, si compiacciono della menzogna. Con la bocca benedicono, e maledicono nel loro cuore
Solo in Dio riposa l'anima mia, da lui la mia speranza
Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio
Confida sempre in lui, o popolo, davanti a lui effondi il tuo cuore, nostro rifugio è Dio
Sì, sono un soffio i figli di Adamo, una menzogna tutti gli uomini, insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio
Non confidate nella violenza, non illudetevi della rapina; alla ricchezza, anche se abbonda, non attaccate il cuore
Una parola ha detto Dio, due ne ho udite: il potere appartiene a Dio, tua, Signore, è la grazia
secondo le sue opere tu ripaghi ogni uomo
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Salmo. Di Davide, quando dimorava nel deserto di Giuda
O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua
Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria
Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode
Così ti benedirò finché io viva, nel tuo nome alzerò le mie mani
Mi sazierò come a lauto convito, e con voci di gioia ti loderà la mia bocca
Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne
a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali
A te si stringe l'anima mia e la forza della tua destra mi sostiene
Ma quelli che attentano alla mia vita scenderanno nel profondo della terra
saranno dati in potere alla spada, diverranno preda di sciacalli
Il re gioirà in Dio, si glorierà chi giura per lui, perché ai mentitori verrà chiusa la bocca
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Salmo. Di Davide. Al maestro del coro
Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, dal terrore del nemico preserva la mia vita
Proteggimi dalla congiura degli empi dal tumulto dei malvagi
Affilano la loro lingua come spada, scagliano come frecce parole amar
per colpire di nascosto l'innocente; lo colpiscono di sorpresa e non hanno timore
Si ostinano nel fare il male, si accordano per nascondere tranelli; dicono: «Chi li potrà vedere?»
Meditano iniquità, attuano le loro trame: un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso
Ma Dio li colpisce con le sue frecce: all'improvviso essi sono feriti
la loro stessa lingua li farà cadere; chiunque, al vederli, scuoterà il capo
Allora tutti saranno presi da timore, annunzieranno le opere di Dio e capiranno ciò che egli ha fatto
Il giusto gioirà nel Signore e riporrà in lui la sua speranza, i retti di cuore ne trarranno gloria
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Al maestro del coro. Salmo. Di Davide. Canto
A te si deve lode, o Dio, in Sion; a te si sciolga il voto in Gerusalemme
A te, che ascolti la preghiera, viene ogni mortale
Pesano su di noi le nostre colpe, ma tu perdoni i nostri peccati
Beato chi hai scelto e chiamato vicino, abiterà nei tuoi atri. Ci sazieremo dei beni della tua casa, della santità del tuo tempio
Con i prodigi della tua giustizia, tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza, speranza dei confini della terra e dei mari lontani
Tu rendi saldi i monti con la tua forza, cinto di potenza
Tu fai tacere il fragore del mare, il fragore dei suoi flutti, tu plachi il tumulto dei popoli
Gli abitanti degli estremi confini stupiscono davanti ai tuoi prodigi: di gioia fai gridare la terra, le soglie dell'oriente e dell'occidente
Tu visiti la terra e la disseti: la ricolmi delle sue ricchezze. Il fiume di Dio è gonfio di acque; tu fai crescere il frumento per gli uomini. Così prepari la terra
Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle, la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli
Coroni l'anno con i tuoi benefici, al tuo passaggio stilla l'abbondanza
Stillano i pascoli del deserto e le colline si cingono di esultanza
I prati si coprono di greggi, le valli si ammantano di grano; tutto canta e grida di gioia
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Al maestro del coro. Canto. Salmo
cantate alla gloria del suo nome, date a lui splendida lode
Dite a Dio: «Stupende sono le tue opere! Per la grandezza della tua potenza a te si piegano i tuoi nemici
A te si prostri tutta la terra, a te canti inni, canti al tuo nome»
Venite e vedete le opere di Dio, mirabile nel suo agire sugli uomini
Egli cambiò il mare in terra ferma, passarono a piedi il fiume; per questo in lui esultiamo di gioia
Con la sua forza domina in eterno, il suo occhio scruta le nazioni; i ribelli non rialzino la fronte
Benedite, popoli, il nostro Dio, fate risuonare la sua lode
è lui che salvò la nostra vita e non lasciò vacillare i nostri passi
Dio, tu ci hai messi alla prova; ci hai passati al crogiuolo, come l'argento
Ci hai fatti cadere in un agguato, hai messo un peso ai nostri fianchi
Hai fatto cavalcare uomini sulle nostre teste; ci hai fatto passare per il fuoco e l'acqua, ma poi ci hai dato sollievo
Entrerò nella tua casa con olocausti, a te scioglierò i miei voti
i voti pronunziati dalle mie labbra, promessi nel momento dell'angoscia
Ti offrirò pingui olocausti con fragranza di montoni, immolerò a te buoi e capri
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, e narrerò quanto per me ha fatto
A lui ho rivolto il mio grido, la mia lingua cantò la sua lode
Se nel mio cuore avessi cercato il male, il Signore non mi avrebbe ascoltato
Ma Dio ha ascoltato, si è fatto attento alla voce della mia preghiera
Sia benedetto Dio che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia
67
Al maestro del coro. Su strumenti a corda. Salmo. Canto
Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto
perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza
Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti
Esultino le genti e si rallegrino, perché giudichi i popoli con giustizia, governi le nazioni sulla terra
Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti
La terra ha dato il suo frutto. Ci benedica Dio, il nostro Dio
ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra
68
Al maestro del coro. Di Davide. Salmo. Canto
Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano
Come si disperde il fumo, tu li disperdi; come fonde la cera di fronte al fuoco, periscano gli empi davanti a Dio
I giusti invece si rallegrino, esultino davanti a Dio e cantino di gioia
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, spianate la strada a chi cavalca le nubi: «Signore» è il suo nome, gioite davanti a lui
Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora
Ai derelitti Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri; solo i ribelli abbandona in arida terra
Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, quando camminavi per il deserto
la terra tremò, stillarono i cieli davanti al Dio del Sinai, davanti a Dio, il Dio di Israele
Pioggia abbondante riversavi, o Dio, rinvigorivi la tua eredità esausta
E il tuo popolo abitò il paese che nel tuo amore, o Dio, preparasti al misero
Il Signore annunzia una notizia, le messaggere di vittoria sono grande schiera
«Fuggono i re, fuggono gli eserciti, anche le donne si dividono il bottino
Mentre voi dormite tra gli ovili, splendono d'argento le ali della colomba, le sue piume di riflessi d'oro»
Quando disperdeva i re l'Onnipotente, nevicava sullo Zalmon
Monte di Dio, il monte di Basan, monte dalle alte cime, il monte di Basan
Perché invidiate, o monti dalle alte cime, il monte che Dio ha scelto a sua dimora? Il Signore lo abiterà per sempre
I carri di Dio sono migliaia e migliaia: il Signore viene dal Sinai nel santuario
Sei salito in alto conducendo prigionieri, hai ricevuto uomini in tributo: anche i ribelli abiteranno presso il Signore Dio
Benedetto il Signore sempre; ha cura di noi il Dio della salvezza
Il nostro Dio è un Dio che salva; il Signore Dio libera dalla morte
Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici, la testa altèra di chi percorre la via del delitto
Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare, li farò tornare dagli abissi del mare
perché il tuo piede si bagni nel sangue, e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici»
Appare il tuo corteo, Dio, il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario
Precedono i cantori, seguono ultimi i citaredi, in mezzo le fanciulle che battono cèmbali
«Benedite Dio nelle vostre assemblee, benedite il Signore, voi della stirpe di Israele»
Ecco, Beniamino, il più giovane, guida i capi di Giuda nelle loro schiere, i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali
Dispiega, Dio, la tua potenza, conferma, Dio, quanto hai fatto per noi
Per il tuo tempio, in Gerusalemme, a te i re porteranno doni
Minaccia la belva dei canneti, il branco dei tori con i vitelli dei popoli: si prostrino portando verghe d'argento; disperdi i popoli che amano la guerra
Verranno i grandi dall'Egitto, l'Etiopia tenderà le mani a Dio
Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore
egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni, ecco, tuona con voce potente
Riconoscete a Dio la sua potenza, la sua maestà su Israele, la sua potenza sopra le nubi
Terribile sei, Dio, dal tuo santuario; il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo, sia benedetto Dio
69
Al maestro del coro. Su «I gigli». Di Davide
Salvami, o Dio: l'acqua mi giunge alla gola
Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto in acque profonde e l'onda mi travolge
Sono sfinito dal gridare, riarse sono le mie fauci; i miei occhi si consumano nell'attesa del mio Dio
Più numerosi dei capelli del mio capo sono coloro che mi odiano senza ragione. Sono potenti i nemici che mi calunniano: quanto non ho rubato, lo dovrei restituire
Dio, tu conosci la mia stoltezza e le mie colpe non ti sono nascoste
Chi spera in te, a causa mia non sia confuso, Signore, Dio degli eserciti; per me non si vergogni chi ti cerca, Dio d'Israele
Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia
sono un estraneo per i miei fratelli, un forestiero per i figli di mia madre
Poiché mi divora lo zelo per la tua casa, ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta
Mi sono estenuato nel digiuno ed è stata per me un'infamia
Ho indossato come vestito un sacco e sono diventato il loro scherno
Sparlavano di me quanti sedevano alla porta, gli ubriachi mi dileggiavano
Ma io innalzo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza; per la grandezza della tua bontà, rispondimi, per la fedeltà della tua salvezza, o Dio
Salvami dal fango, che io non affondi, liberami dai miei nemici e dalle acque profonde
Non mi sommergano i flutti delle acque e il vortice non mi travolga, l'abisso non chiuda su di me la sua bocca
Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia; volgiti a me nella tua grande tenerezza
Non nascondere il volto al tuo servo, sono in pericolo: presto, rispondimi
Avvicinati a me, riscattami, salvami dai miei nemici
Tu conosci la mia infamia, la mia vergogna e il mio disonore; davanti a te sono tutti i miei nemici
L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno. Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati
Hanno messo nel mio cibo veleno e quando avevo sete mi hanno dato aceto
La loro tavola sia per essi un laccio, una insidia i loro banchetti
Si offuschino i loro occhi, non vedano; sfibra per sempre i loro fianchi
Riversa su di loro il tuo sdegno, li raggiunga la tua ira ardente
La loro casa sia desolata, senza abitanti la loro tenda
perché inseguono colui che hai percosso, aggiungono dolore a chi tu hai ferito
Imputa loro colpa su colpa e non ottengano la tua giustizia
Siano cancellati dal libro dei viventi e tra i giusti non siano iscritti
Io sono infelice e sofferente; la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro
Loderò il nome di Dio con il canto, lo esalterò con azioni di grazie
che il Signore gradirà più dei tori, più dei giovenchi con corna e unghie
Vedano gli umili e si rallegrino; si ravvivi il cuore di chi cerca Dio
poiché il Signore ascolta i poveri e non disprezza i suoi che sono prigionieri
A lui acclamino i cieli e la terra, i mari e quanto in essi si muove
Perché Dio salverà Sion, ricostruirà le città di Giuda: vi abiteranno e ne avranno il possesso
La stirpe dei suoi servi ne sarà erede, e chi ama il suo nome vi porrà dimora
70
Al maestro del coro. Di Davide. In memoria
Vieni a salvarmi, o Dio, vieni presto, Signore, in mio aiuto
Siano confusi e arrossiscano quanti attentano alla mia vita. Retrocedano e siano svergognati quanti vogliono la mia rovina
Per la vergogna si volgano indietro quelli che mi deridono
Gioia e allegrezza grande per quelli che ti cercano; dicano sempre: «Dio è grande» quelli che amano la tua salvezza
Ma io sono povero e infelice, vieni presto, mio Dio; tu sei mio aiuto e mio salvatore; Signore, non tardare
71
In te mi rifugio, Signore, ch'io non resti confuso in eterno
Liberami, difendimi per la tua giustizia, porgimi ascolto e salvami
Sii per me rupe di difesa, baluardo inaccessibile, poiché tu sei mio rifugio e mia fortezza
Mio Dio, salvami dalle mani dell'empio, dalle mani dell'iniquo e dell'oppressore
Sei tu, Signore, la mia speranza, la mia fiducia fin dalla mia giovinezza
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre tu sei il mio sostegno; a te la mia lode senza fine
Sono parso a molti quasi un prodigio: eri tu il mio rifugio sicuro
Della tua lode è piena la mia bocca, della tua gloria, tutto il giorno
Non mi respingere nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando declinano le mie forze
Contro di me parlano i miei nemici, coloro che mi spiano congiurano insieme
«Dio lo ha abbandonato, inseguitelo, prendetelo, perché non ha chi lo liberi»
O Dio, non stare lontano: Dio mio, vieni presto ad aiutarmi
Siano confusi e annientati quanti mi accusano, siano coperti d'infamia e di vergogna quanti cercano la mia sventura
Io, invece, non cesso di sperare, moltiplicherò le tue lodi
La mia bocca annunzierà la tua giustizia, proclamerà sempre la tua salvezza, che non so misurare
Dirò le meraviglie del Signore, ricorderò che tu solo sei giusto
Tu mi hai istruito, o Dio, fin dalla giovinezza e ancora oggi proclamo i tuoi prodigi
E ora, nella vecchiaia e nella canizie, Dio, non abbandonarmi, finché io annunzi la tua potenza, a tutte le generazioni le tue meraviglie
La tua giustizia, Dio, è alta come il cielo, tu hai fatto cose grandi: chi è come te, o Dio
Mi hai fatto provare molte angosce e sventure: mi darai ancora vita, mi farai risalire dagli abissi della terra
accrescerai la mia grandezza e tornerai a consolarmi
Allora ti renderò grazie sull'arpa, per la tua fedeltà, o mio Dio; ti canterò sulla cetra, o santo d'Israele
Cantando le tue lodi, esulteranno le mie labbra e la mia vita, che tu hai riscattato
Anche la mia lingua tutto il giorno proclamerà la tua giustizia, quando saranno confusi e umiliati quelli che cercano la mia rovina
72
Di Salomone. al figlio del re la tua giustizia
regga con giustizia il tuo popolo e i tuoi poveri con rettitudine
Le montagne portino pace al popolo e le colline giustizia
Ai miseri del suo popolo renderà giustizia, salverà i figli dei poveri e abbatterà l'oppressore
Il suo regno durerà quanto il sole, quanto la luna, per tutti i secoli
Scenderà come pioggia sull'erba, come acqua che irrora la terra
Nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace, finché non si spenga la luna
E dominerà da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra
A lui si piegheranno gli abitanti del deserto, lambiranno la polvere i suoi nemici
Il re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi
A lui tutti i re si prostreranno, lo serviranno tutte le nazioni
Egli libererà il povero che grida e il misero che non trova aiuto
avrà pietà del debole e del povero e salverà la vita dei suoi miseri
Li riscatterà dalla violenza e dal sopruso, sarà prezioso ai suoi occhi il loro sangue
Vivrà e gli sarà dato oro di Arabia; si pregherà per lui ogni giorno, sarà benedetto per sempre
Abbonderà il frumento nel paese, ondeggerà sulle cime dei monti; il suo frutto fiorirà come il Libano, la sua messe come l'erba della terra
Il suo nome duri in eterno, davanti al sole persista il suo nome. In lui saranno benedette tutte le stirpi della terra e tutti i popoli lo diranno beato
Benedetto il Signore, Dio di Israele, egli solo compie prodigi
E benedetto il suo nome glorioso per sempre, della sua gloria sia piena tutta la terra. Amen, amen
73
Salmo. Di Asaf. con gli uomini dal cuore puro
Per poco non inciampavano i miei piedi, per un nulla vacillavano i miei passi
perché ho invidiato i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi
Non c'è sofferenza per essi, sano e pasciuto è il loro corpo
Non conoscono l'affanno dei mortali e non sono colpiti come gli altri uomini
Dell'orgoglio si fanno una collana e la violenza è il loro vestito
Esce l'iniquità dal loro grasso, dal loro cuore traboccano pensieri malvagi
Scherniscono e parlano con malizia, minacciano dall'alto con prepotenza
Levano la loro bocca fino al cielo e la loro lingua percorre la terra
Perciò seggono in alto, non li raggiunge la piena delle acque
Dicono: «Come può saperlo Dio? C'è forse conoscenza nell'Altissimo?»
Ecco, questi sono gli empi: sempre tranquilli, ammassano ricchezze
Invano dunque ho conservato puro il mio cuore e ho lavato nell'innocenza le mie mani
poiché sono colpito tutto il giorno, e la mia pena si rinnova ogni mattina
Se avessi detto: «Parlerò come loro», avrei tradito la generazione dei tuoi figli
Riflettevo per comprendere: ma fu arduo agli occhi miei
finché non entrai nel santuario di Dio e compresi qual è la loro fine
Ecco, li poni in luoghi scivolosi, li fai precipitare in rovina
Come sono distrutti in un istante, sono finiti, periscono di spavento
Come un sogno al risveglio, Signore, quando sorgi, fai svanire la loro immagine
Quando si agitava il mio cuore e nell'intimo mi tormentavo
io ero stolto e non capivo, davanti a te stavo come una bestia
Ma io sono con te sempre: tu mi hai preso per la mano destra
Mi guiderai con il tuo consiglio e poi mi accoglierai nella tua gloria
Chi altri avrò per me in cielo? Fuori di te nulla bramo sulla terra
Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre
Ecco, perirà chi da te si allontana, tu distruggi chiunque ti è infedele
Il mio bene è stare vicino a Dio: nel Signore Dio ho posto il mio rifugio, per narrare tutte le tue opere presso le porte della città di Sion
74
Maskil. Di Asaf. perché divampa la tua ira contro il gregge del tuo pascolo
Ricordati del popolo che ti sei acquistato nei tempi antichi. Hai riscattato la tribù che è tuo possesso, il monte Sion, dove hai preso dimora
Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: il nemico ha devastato tutto nel tuo santuario
Ruggirono i tuoi avversari nel tuo tempio, issarono i loro vessilli come insegna
Come chi vibra in alto la scure nel folto di una selva
con l'ascia e con la scure frantumavano le sue porte
Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome
pensavano: «Distruggiamoli tutti» hanno bruciato tutti i santuari di Dio nel paese
Non vediamo più le nostre insegne, non ci sono più profeti e tra di noi nessuno sa fino a quando..
Fino a quando, o Dio, insulterà l'avversario, il nemico continuerà a disprezzare il tuo nome
Perché ritiri la tua mano e trattieni in seno la destra
Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi, ha operato la salvezza nella nostra terra
Tu con potenza hai diviso il mare, hai schiacciato la testa dei draghi sulle acque
Al Leviatàn hai spezzato la testa, lo hai dato in pasto ai mostri marini
Fonti e torrenti tu hai fatto scaturire, hai inaridito fiumi perenni
Tuo è il giorno e tua è la notte, la luna e il sole tu li hai creati
Tu hai fissato i confini della terra, l'estate e l'inverno tu li hai ordinati
Ricorda: il nemico ha insultato Dio, un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome
Non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda, non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri
Sii fedele alla tua alleanza; gli angoli della terra sono covi di violenza
L'umile non torni confuso, l'afflitto e il povero lodino il tuo nome
Sorgi, Dio, difendi la tua causa, ricorda che lo stolto ti insulta tutto il giorno
Non dimenticare lo strepito dei tuoi nemici; il tumulto dei tuoi avversari cresce senza fine
75
Al maestro del coro. Su «Non dimenticare». Salmo. Di Asaf. Canto
Noi ti rendiamo grazie, o Dio, ti rendiamo grazie: invocando il tuo nome, raccontiamo le tue meraviglie
Nel tempo che avrò stabilito io giudicherò con rettitudine
Si scuota la terra con i suoi abitanti, io tengo salde le sue colonne
Dico a chi si vanta: «Non vantatevi». E agli empi: «Non alzate la testa!»
Non alzate la testa contro il cielo, non dite insulti a Dio
Non dall'oriente, non dall'occidente, non dal deserto, non dalle montagn
ma da Dio viene il giudizio: è lui che abbatte l'uno e innalza l'altro
Poiché nella mano del Signore è un calice ricolmo di vino drogato. Egli ne versa: fino alla feccia ne dovranno sorbire, ne berranno tutti gli empi della terra
Io invece esulterò per sempre, canterò inni al Dio di Giacobbe
Annienterò tutta l'arroganza degli empi, allora si alzerà la potenza dei giusti
76
Al maestro del coro. Su strumenti a corda con cetre. Salmo. Di Asaf. Canto
Dio è conosciuto in Giuda, in Israele è grande il suo nome
E' in Gerusalemme la sua dimora, la sua abitazione, in Sion
Qui spezzò le saette dell'arco, lo scudo, la spada, la guerra
Splendido tu sei, o Potente, sui monti della preda
furono spogliati i valorosi, furono colti dal sonno, nessun prode ritrovava la sua mano
Dio di Giacobbe, alla tua minaccia, si arrestarono carri e cavalli
Tu sei terribile; chi ti resiste quando si scatena la tua ira
Dal cielo fai udire la sentenza: sbigottita la terra tac
quando Dio si alza per giudicare, per salvare tutti gli umili della terra
L'uomo colpito dal tuo furore ti dà gloria, gli scampati dall'ira ti fanno festa
Fate voti al Signore vostro Dio e adempiteli, quanti lo circondano portino doni al Terribile
a lui che toglie il respiro ai potenti; è terribile per i re della terra
77
Al maestro del coro. Su «Iditum». Di Asaf. Salmo
La mia voce sale a Dio e grido aiuto; la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti
Nel giorno dell'angoscia io cerco il Signore, tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca; io rifiuto ogni conforto
Mi ricordo di Dio e gemo, medito e viene meno il mio spirito
Tu trattieni dal sonno i miei occhi, sono turbato e senza parole
Ripenso ai giorni passati, ricordo gli anni lontani
Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: rifletto e il mio spirito si va interrogando
Forse Dio ci respingerà per sempre, non sarà più benevolo con noi
E' forse cessato per sempre il suo amore, è finita la sua promessa per sempre
Può Dio aver dimenticato la misericordia, aver chiuso nell'ira il suo cuore
E ho detto: «Questo è il mio tormento: è mutata la destra dell'Altissimo»
Ricordo le gesta del Signore, ricordo le tue meraviglie di un tempo
Mi vado ripetendo le tue opere, considero tutte le tue gesta
O Dio, santa è la tua via; quale dio è grande come il nostro Dio
Tu sei il Dio che opera meraviglie, manifesti la tua forza fra le genti
E' il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo, i figli di Giacobbe e di Giuseppe
Ti videro le acque, Dio, ti videro e ne furono sconvolte; sussultarono anche gli abissi
Le nubi rovesciarono acqua, scoppiò il tuono nel cielo; le tue saette guizzarono
Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine, i tuoi fulmini rischiararono il mondo, la terra tremò e fu scossa
Sul mare passava la tua via, i tuoi sentieri sulle grandi acque e le tue orme rimasero invisibili
Guidasti come gregge il tuo popolo per mano di Mosè e di Aronne
78
Maskil. Di Asaf. ascolta le parole della mia bocca
Aprirò la mia bocca in parabole, rievocherò gli arcani dei tempi antichi
Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato
non lo terremo nascosto ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del Signore, la sua potenza e le meraviglie che egli ha compiuto
Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe, ha posto una legge in Israele: ha comandato ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli
perché le sappia la generazione futura, i figli che nasceranno. Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figl
perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma osservino i suoi comandi
Non siano come i loro padri, generazione ribelle e ostinata, generazione dal cuore incostante e dallo spirito infedele a Dio
I figli di Efraim, valenti tiratori d'arco, voltarono le spalle nel giorno della lotta
Non osservarono l'alleanza di Dio, rifiutando di seguire la sua legge
Dimenticarono le sue opere, le meraviglie che aveva loro mostrato
Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri, nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis
Divise il mare e li fece passare e fermò le acque come un argine
Li guidò con una nube di giorno e tutta la notte con un bagliore di fuoco
Spaccò le rocce nel deserto e diede loro da bere come dal grande abisso
Fece sgorgare ruscelli dalla rupe e scorrere l'acqua a torrenti
Eppure continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi all'Altissimo nel deserto
Nel loro cuore tentarono Dio, chiedendo cibo per le loro brame
mormorarono contro Dio dicendo: «Potrà forse Dio preparare una mensa nel deserto?»
Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua, e strariparono torrenti. «Potrà forse dare anche pane o preparare carne al suo popolo?»
All'udirli il Signore ne fu adirato; un fuoco divampò contro Giacobbe e l'ira esplose contro Israele
perché non ebbero fede in Dio né speranza nella sua salvezza
Comandò alle nubi dall'alto e aprì le porte del cielo
fece piovere su di essi la manna per cibo e diede loro pane del cielo
l'uomo mangiò il pane degli angeli, diede loro cibo in abbondanza
Scatenò nel cielo il vento d'oriente, fece spirare l'australe con potenza
su di essi fece piovere la carne come polvere e gli uccelli come sabbia del mare
caddero in mezzo ai loro accampamenti, tutto intorno alle loro tende
Mangiarono e furono ben sazi, li soddisfece nel loro desiderio
La loro avidità non era ancora saziata, avevano ancora il cibo in bocca
quando l'ira di Dio si alzò contro di essi, facendo strage dei più vigorosi e abbattendo i migliori d'Israele
Con tutto questo continuarono a peccare e non credettero ai suoi prodigi
Allora dissipò come un soffio i loro giorni e i loro anni con strage repentina
Quando li faceva perire, lo cercavano, ritornavano e ancora si volgevano a Dio
ricordavano che Dio è loro rupe, e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore
lo lusingavano con la bocca e gli mentivano con la lingua
il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli alla sua alleanza
Ed egli, pietoso, perdonava la colpa, li perdonava invece di distruggerli. Molte volte placò la sua ira e trattenne il suo furore
ricordando che essi sono carne, un soffio che va e non ritorna
Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, lo contristarono in quelle solitudini
Sempre di nuovo tentavano Dio, esasperavano il Santo di Israele
Non si ricordavano più della sua mano, del giorno che li aveva liberati dall'oppressore
quando operò in Egitto i suoi prodigi, i suoi portenti nei campi di Tanis
Egli mutò in sangue i loro fiumi e i loro ruscelli, perché non bevessero
Mandò tafàni a divorarli e rane a molestarli
Diede ai bruchi il loro raccolto, alle locuste la loro fatica
Distrusse con la grandine le loro vigne, i loro sicomori con la brina
Consegnò alla grandine il loro bestiame, ai fulmini i loro greggi
Scatenò contro di essi la sua ira ardente, la collera, lo sdegno, la tribolazione, e inviò messaggeri di sventure
Diede sfogo alla sua ira: non li risparmiò dalla morte e diede in preda alla peste la loro vita
Colpì ogni primogenito in Egitto, nelle tende di Cam la primizia del loro vigore
Fece partire come gregge il suo popolo e li guidò come branchi nel deserto
Li condusse sicuri e senza paura e i loro nemici li sommerse il mare
Li fece salire al suo luogo santo, al monte conquistato dalla sua destra
Scacciò davanti a loro i popoli e sulla loro eredità gettò la sorte, facendo dimorare nelle loro tende le tribù di Israele
Ma ancora lo tentarono, si ribellarono a Dio, l'Altissimo, non obbedirono ai suoi comandi
Sviati, lo tradirono come i loro padri, fallirono come un arco allentato
Lo provocarono con le loro alture e con i loro idoli lo resero geloso
Dio, all'udire, ne fu irritato e respinse duramente Israele
Abbandonò la dimora di Silo, la tenda che abitava tra gli uomini
Consegnò in schiavitù la sua forza, la sua gloria in potere del nemico
Diede il suo popolo in preda alla spada e contro la sua eredità si accese d'ira
Il fuoco divorò il fiore dei suoi giovani, le sue vergini non ebbero canti nuziali
I suoi sacerdoti caddero di spada e le loro vedove non fecero lamento
Ma poi il Signore si destò come da un sonno, come un prode assopito dal vino
Colpì alle spalle i suoi nemici, inflisse loro una vergogna eterna
Ripudiò le tende di Giuseppe, non scelse la tribù di Efraim
ma elesse la tribù di Giuda, il monte Sion che egli ama
Costruì il suo tempio alto come il cielo e come la terra stabile per sempre
Egli scelse Davide suo servo e lo trasse dagli ovili delle pecore
Lo chiamò dal seguito delle pecore madri per pascere Giacobbe suo popolo, la sua eredità Israele
Fu per loro pastore dal cuore integro e li guidò con mano sapiente
79
Salmo. Di Asaf. hanno profanato il tuo santo tempio, hanno ridotto in macerie Gerusalemme
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi in pasto agli uccelli del cielo, la carne dei tuoi fedeli agli animali selvaggi
Hanno versato il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, e nessuno seppelliva
Siamo divenuti l'obbrobrio dei nostri vicini, scherno e ludibrio di chi ci sta intorno
Fino a quando, Signore, sarai adirato: per sempre? Arderà come fuoco la tua gelosia
Riversa il tuo sdegno sui popoli che non ti riconoscono e sui regni che non invocano il tuo nome
perché hanno divorato Giacobbe, hanno devastato la sua dimora
Non imputare a noi le colpe dei nostri padri, presto ci venga incontro la tua misericordia, poiché siamo troppo infelici
Aiutaci, Dio, nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, salvaci e perdona i nostri peccati per amore del tuo nome
Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?». Si conosca tra i popoli, sotto i nostri occhi, la vendetta per il sangue dei tuoi servi
Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; con la potenza della tua mano salva i votati alla morte
Fà ricadere sui nostri vicini sette volte l'affronto con cui ti hanno insultato, Signore
E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo, ti renderemo grazie per sempre; di età in età proclameremo la tua lode
80
Al maestro del coro. Su «Giglio del precetto». Di Asaf. Salmo
Tu, pastore d'Israele, ascolta, tu che guidi Giuseppe come un gregge. Assiso sui cherubini rifulg
davanti a Efraim, Beniamino e Manasse. Risveglia la tua potenza e vieni in nostro soccorso
Rialzaci, Signore, nostro Dio, fà splendere il tuo volto e noi saremo salvi
Signore, Dio degli eserciti, fino a quando fremerai di sdegno contro le preghiere del tuo popolo
Tu ci nutri con pane di lacrime, ci fai bere lacrime in abbondanza
Ci hai fatto motivo di contesa per i vicini, e i nostri nemici ridono di noi
Rialzaci, Dio degli eserciti, fà risplendere il tuo volto e noi saremo salvi
Hai divelto una vite dall'Egitto, per trapiantarla hai espulso i popoli
Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici e ha riempito la terra
La sua ombra copriva le montagne e i suoi rami i più alti cedri
Ha esteso i suoi tralci fino al mare e arrivavano al fiume i suoi germogli
Perché hai abbattuto la sua cinta e ogni viandante ne fa vendemmia
La devasta il cinghiale del bosco e se ne pasce l'animale selvatico
Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna
proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivato
Quelli che l'arsero col fuoco e la recisero, periranno alla minaccia del tuo volto
Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte
Da te più non ci allontaneremo, ci farai vivere e invocheremo il tuo nome
Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti, fà splendere il tuo volto e noi saremo salvi
81
Al maestro del coro. Su «I torchi...». Di Asaf
Esultate in Dio, nostra forza, acclamate al Dio di Giacobbe
Intonate il canto e suonate il timpano, la cetra melodiosa con l'arpa
Suonate la tromba nel plenilunio, nostro giorno di festa
Questa è una legge per Israele, un decreto del Dio di Giacobbe
Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe, quando usciva dal paese d'Egitto. Un linguaggio mai inteso io sento
«Ho liberato dal peso la sua spalla, le sue mani hanno deposto la cesta
Hai gridato a me nell'angoscia e io ti ho liberato, avvolto nella nube ti ho dato risposta, ti ho messo alla prova alle acque di Meriba
Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; Israele, se tu mi ascoltassi
Non ci sia in mezzo a te un altro dio e non prostrarti a un dio straniero
Sono io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire
Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito
L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il proprio consiglio
Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie
Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano
I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi e la loro sorte sarebbe segnata per sempre
li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia»
82
Salmo. Di Asaf. giudica in mezzo agli dei
«Fino a quando giudicherete iniquamente e sosterrete la parte degli empi
Difendete il debole e l'orfano, al misero e al povero fate giustizia
Salvate il debole e l'indigente, liberatelo dalla mano degli empi»
Non capiscono, non vogliono intendere, avanzano nelle tenebre; vacillano tutte le fondamenta della terra
Io ho detto: «Voi siete dei, siete tutti figli dell'Altissimo»
Eppure morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti
Sorgi, Dio, a giudicare la terra, perché a te appartengono tutte le genti
83
Canto. Salmo. Di Asaf
Dio, non darti riposo, non restare muto e inerte, o Dio
Vedi: i tuoi avversari fremono e i tuoi nemici alzano la testa
Contro il tuo popolo ordiscono trame e congiurano contro i tuoi protetti
Hanno detto: «Venite, cancelliamoli come popolo e più non si ricordi il nome di Israele»
Hanno tramato insieme concordi, contro di te hanno concluso un'alleanza
le tende di Edom e gli Ismaeliti, Moab e gli Agareni
Gebal, Ammon e Amalek la Palestina con gli abitanti di Tiro
Anche Assur è loro alleato e ai figli di Lot presta man forte
Trattali come Madian e Sisara, come Iabin al torrente di Kison
essi furono distrutti a Endor, diventarono concime per la terra
Rendi i loro principi come Oreb e Zeb, e come Zebee e Sàlmana tutti i loro capi
essi dicevano: «I pascoli di Dio conquistiamoli per noi»
Mio Dio, rendili come turbine, come pula dispersa dal vento
Come il fuoco che brucia il bosco e come la fiamma che divora i monti
così tu inseguili con la tua bufera e sconvolgili con il tuo uragano
Copri di vergogna i loro volti perché cerchino il tuo nome, Signore
Restino confusi e turbati per sempre, siano umiliati, periscano
sappiano che tu hai nome «Signore», tu solo sei l'Altissimo su tutta la terra
84
Al maestro del coro. Su «I torchi...». Dei figli di Core. Salmo
Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti
L'anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente
Anche il passero trova la casa, la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio
Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi
Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio
Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente, anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni
Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe
Vedi, Dio, nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato
Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi
Poiché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine
Signore degli eserciti, beato l'uomo che in te confida
85
Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo
Signore, sei stato buono con la tua terra, hai ricondotto i deportati di Giacobbe
Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati
Hai deposto tutto il tuo sdegno e messo fine alla tua grande ira
Rialzaci, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi
Forse per sempre sarai adirato con noi, di età in età estenderai il tuo sdegno
Non tornerai tu forse a darci vita, perché in te gioisca il tuo popolo
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore
La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra
Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno
La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo
Quando il Signore elargirà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto
Davanti a lui camminerà la giustizia e sulla via dei suoi passi la salvezza
86
Supplica. Di Davide. perché io sono povero e infelice
Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera
Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno
Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, innalzo l'anima mia
Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca
Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce della mia supplica
Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido e tu mi esaudirai
Fra gli dei nessuno è come te, Signore, e non c'è nulla che uguagli le tue opere
Tutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, o Signore, per dare gloria al tuo nome
grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei Dio
Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; donami un cuore semplice che tema il tuo nome
Ti loderò, Signore, Dio mio, con tutto il cuore e darò gloria al tuo nome sempre
perché grande con me è la tua misericordia: dal profondo degli inferi mi hai strappato
Mio Dio, mi assalgono gli arroganti, una schiera di violenti attenta alla mia vita, non pongono te davanti ai loro occhi
Ma tu, Signore, Dio di pietà, compassionevole, lento all'ira e pieno di amore, Dio fedele
volgiti a me e abbi misericordia: dona al tuo servo la tua forza, salva il figlio della tua ancella
Dammi un segno di benevolenza; vedano e siano confusi i miei nemici, perché tu, Signore, mi hai soccorso e consolato
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Dei figli di Core. Salmo. Canto
il Signore ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe
Di te si dicono cose stupende, città di Dio
Ricorderò Raab e Babilonia fra quelli che mi conoscono; ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: tutti là sono nati
Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa e l'Altissimo la tiene salda»
Il Signore scriverà nel libro dei popoli: «Là costui è nato»
E danzando canteranno: «Sono in te tutte le mie sorgenti»
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Canto. Salmo. Dei figli di Core. Al maestro del coro. Su «Macalat». Per canto. Maskil. Di Eman l'Ezraita
Signore, Dio della mia salvezza, davanti a te grido giorno e notte
Giunga fino a te la mia preghiera, tendi l'orecchio al mio lamento
Io sono colmo di sventure, la mia vita è vicina alla tomba
Sono annoverato tra quelli che scendono nella fossa, sono come un morto ormai privo di forza
E' tra i morti il mio giaciglio, sono come gli uccisi stesi nel sepolcro, dei quali tu non conservi il ricordo e che la tua mano ha abbandonato
Mi hai gettato nella fossa profonda, nelle tenebre e nell'ombra di morte
Pesa su di me il tuo sdegno e con tutti i tuoi flutti mi sommergi
Hai allontanato da me i miei compagni, mi hai reso per loro un orrore. Sono prigioniero senza scampo
si consumano i miei occhi nel patire. Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani
Compi forse prodigi per i morti? O sorgono le ombre a darti lode
Si celebra forse la tua bontà nel sepolcro, la tua fedeltà negli inferi
Nelle tenebre si conoscono forse i tuoi prodigi, la tua giustizia nel paese dell'oblio
Ma io a te, Signore, grido aiuto, e al mattino giunge a te la mia preghiera
Perché, Signore, mi respingi, perché mi nascondi il tuo volto
Sono infelice e morente dall'infanzia, sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori
Sopra di me è passata la tua ira, i tuoi spaventi mi hanno annientato
mi circondano come acqua tutto il giorno, tutti insieme mi avvolgono
Hai allontanato da me amici e conoscenti, mi sono compagne solo le tenebre
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Maskil. Di Etan l'Ezraita
Canterò senza fine le grazie del Signore, con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli
perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre» la tua fedeltà è fondata nei cieli
«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide mio servo
stabilirò per sempre la tua discendenza, ti darò un trono che duri nei secoli»
I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, la tua fedeltà nell'assemblea dei santi
Chi sulle nubi è uguale al Signore, chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio
Dio è tremendo nell'assemblea dei santi, grande e terribile tra quanti lo circondano
Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti? Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona
Tu domini l'orgoglio del mare, tu plachi il tumulto dei suoi flutti
Tu hai calpestato Raab come un vinto, con braccio potente hai disperso i tuoi nemici
Tuoi sono i cieli, tua è la terra, tu hai fondato il mondo e quanto contiene
il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, il Tabor e l'Ermon cantano il tuo nome
E' potente il tuo braccio, forte la tua mano, alta la tua destra
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, grazia e fedeltà precedono il tuo volto
Beato il popolo che ti sa acclamare e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto
esulta tutto il giorno nel tuo nome, nella tua giustizia trova la sua gloria
Perché tu sei il vanto della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra potenza
Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d'Israele
Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: «Ho portato aiuto a un prode, ho innalzato un eletto tra il mio popolo
Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l'ho consacrato
la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza
Su di lui non trionferà il nemico, né l'opprimerà l'iniquo
Annienterò davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano
La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel mio nome si innalzerà la sua potenza
Stenderò sul mare la sua mano e sui fiumi la sua destra
Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza
Io lo costituirò mio primogenito, il più alto tra i re della terra
Gli conserverò sempre la mia grazia, la mia alleanza gli sarà fedele
Stabilirò per sempre la sua discendenza, il suo trono come i giorni del cielo
Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge e non seguiranno i miei decreti
se violeranno i miei statuti e non osserveranno i miei comandi
punirò con la verga il loro peccato e con flagelli la loro colpa
Ma non gli toglierò la mia grazia e alla mia fedeltà non verrò mai meno
Non violerò la mia alleanza, non muterò la mia promessa
Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: certo non mentirò a Davide
In eterno durerà la sua discendenza, il suo trono davanti a me quanto il sole
sempre saldo come la luna, testimone fedele nel cielo»
Ma tu lo hai respinto e ripudiato, ti sei adirato contro il tuo consacrato
hai rotto l'alleanza con il tuo servo, hai profanato nel fango la sua corona
Hai abbattuto tutte le sue mura e diroccato le sue fortezze
tutti i passanti lo hanno depredato, è divenuto lo scherno dei suoi vicini
Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, hai fatto gioire tutti i suoi nemici
Hai smussato il filo della sua spada e non l'hai sostenuto nella battaglia
Hai posto fine al suo splendore, hai rovesciato a terra il suo trono
Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza e lo hai coperto di vergogna
Fino a quando, Signore, continuerai a tenerti nascosto, arderà come fuoco la tua ira
Ricorda quant'è breve la mia vita. Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo
Quale vivente non vedrà la morte, sfuggirà al potere degli inferi
Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, che per la tua fedeltà hai giurato a Davide
Ricorda, Signore, l'oltraggio dei tuoi servi: porto nel cuore le ingiurie di molti popoli
con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, insultano i passi del tuo consacrato
Benedetto il Signore in eterno. Amen, amen
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Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio. di generazione in generazione
Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio
Tu fai ritornare l'uomo in polvere e dici: «Ritornate, figli dell'uomo»
Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte
Li annienti: li sommergi nel sonno; sono come l'erba che germoglia al mattino
al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca
Perché siamo distrutti dalla tua ira, siamo atterriti dal tuo furore
Davanti a te poni le nostre colpe, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto
Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, finiamo i nostri anni come un soffio
Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti, ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo
Chi conosce l'impeto della tua ira, tuo sdegno, con il timore a te dovuto
Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore
Volgiti, Signore; fino a quando? Muoviti a pietà dei tuoi servi
Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni
Rendici la gioia per i giorni di afflizione, per gli anni in cui abbiamo visto la sventura
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e la tua gloria ai loro figli
Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: rafforza per noi l'opera delle nostre mani, l'opera delle nostre mani rafforza
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Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente
dì al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido»
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge
Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio
La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno
la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno
Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire
Solo che tu guardi, con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi
Poiché tuo rifugio è il Signore e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora
non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo cadrà sulla tua tenda
Egli darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutti i tuoi passi
Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi nella pietra il tuo piede
Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi
Lo salverò, perché a me si è affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome
Mi invocherà e gli darò risposta; presso di lui sarò nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso
Lo sazierò di lunghi giorni e gli mostrerò la mia salvezza
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Salmo. Canto. Per il giorno del sabato
E' bello dar lode al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo
annunziare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte
sull'arpa a dieci corde e sulla lira, con canti sulla cetra
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, esulto per l'opera delle tue mani
Come sono grandi le tue opere, Signore, quanto profondi i tuoi pensieri
L'uomo insensato non intende e lo stolto non capisce
se i peccatori germogliano come l'erba e fioriscono tutti i malfattori, li attende una rovina eterna
ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore
Ecco, i tuoi nemici, o Signore, ecco, i tuoi nemici periranno, saranno dispersi tutti i malfattori
Tu mi doni la forza di un bùfalo, mi cospargi di olio splendente
I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, e contro gli iniqui che mi assalgono i miei orecchi udranno cose infauste
Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano
piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio
Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi
per annunziare quanto è retto il Signore: mia roccia, in lui non c'è ingiustizia
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Il Signore regna, si ammanta di splendore; il Signore si riveste, si cinge di forza; rende saldo il mondo, non sarà mai scosso
Saldo è il tuo trono fin dal principio, da sempre tu sei
Alzano i fiumi, Signore, alzano i fiumi la loro voce, alzano i fiumi il loro fragore
Ma più potente delle voci di grandi acque, più potente dei flutti del mare, potente nell'alto è il Signore
Degni di fede sono i tuoi insegnamenti, la santità si addice alla tua casa per la durata dei giorni, Signore
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Dio che fai giustizia, o Signore, Dio che fai giustizia: mostrati
Alzati, giudice della terra, rendi la ricompensa ai superbi
Fino a quando gli empi, Signore, fino a quando gli empi trionferanno
Sparleranno, diranno insolenze, si vanteranno tutti i malfattori
Signore, calpestano il tuo popolo, opprimono la tua eredità
Uccidono la vedova e il forestiero, danno la morte agli orfani
Dicono: «Il Signore non vede, il Dio di Giacobbe non se ne cura»
Comprendete, insensati tra il popolo, stolti, quando diventerete saggi
Chi ha formato l'orecchio, forse non sente? Chi ha plasmato l'occhio, forse non guarda
Chi regge i popoli forse non castiga, lui che insegna all'uomo il sapere
Il Signore conosce i pensieri dell'uomo: non sono che un soffio
Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge
per dargli riposo nei giorni di sventura, finché all'empio sia scavata la fossa
Perché il Signore non respinge il suo popolo, la sua eredità non la può abbandonare
ma il giudizio si volgerà a giustizia, la seguiranno tutti i retti di cuore
Chi sorgerà per me contro i malvagi? Chi starà con me contro i malfattori
Se il Signore non fosse il mio aiuto, in breve io abiterei nel regno del silenzio
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla», la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto
Quand'ero oppresso dall'angoscia, il tuo conforto mi ha consolato
Può essere tuo alleato un tribunale iniquo, che fa angherie contro la legge
Si avventano contro la vita del giusto, e condannano il sangue innocente
Ma il Signore è la mia difesa, roccia del mio rifugio è il mio Dio
egli ritorcerà contro di essi la loro malizia, per la loro perfidia li farà perire, li farà perire il Signore, nostro Dio
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Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra salvezza
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia
Poiché grande Dio è il Signore, grande re sopra tutti gli dei
Nella sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti
Suo è il mare, egli l'ha fatto, le sue mani hanno plasmato la terra
Venite, prostràti adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce
Ascoltate oggi la sua voce: «Non indurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto
dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie
perciò ho giurato nel mio sdegno: Non entreranno nel luogo del mio riposo»
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Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra
Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza
In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi
Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dei
Tutti gli dei delle nazioni sono un nulla, ma il Signore ha fatto i cieli
Maestà e bellezza sono davanti a lui, potenza e splendore nel suo santuario
Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza
date al Signore la gloria del suo nome. Portate offerte ed entrate nei suoi atri
prostratevi al Signore in sacri ornamenti. Tremi davanti a lui tutta la terra
Dite tra i popoli: «Il Signore regna!». Sorregge il mondo, perché non vacilli; giudica le nazioni con rettitudine
Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare e quanto racchiude
esultino i campi e quanto contengono, si rallegrino gli alberi della forest
davanti al Signore che viene, perché viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti
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Il Signore regna, esulti la terra, gioiscano le isole tutte
Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sono la base del suo trono
Davanti a lui cammina il fuoco e brucia tutt'intorno i suoi nemici
Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e sussulta la terra
I monti fondono come cera davanti al Signore, davanti al Signore di tutta la terra
I cieli annunziano la sua giustizia e tutti i popoli contemplano la sua gloria
Siano confusi tutti gli adoratori di statue e chi si gloria dei propri idoli. Si prostrino a lui tutti gli dei
Ascolta Sion e ne gioisce, esultano le città di Giuda per i tuoi giudizi, Signore
Perché tu sei, Signore, l'Altissimo su tutta la terra, tu sei eccelso sopra tutti gli dei
Odiate il male, voi che amate il Signore: lui che custodisce la vita dei suoi fedeli li strapperà dalle mani degli empi
Una luce si è levata per il giusto, gioia per i retti di cuore
Rallegratevi, giusti, nel Signore, rendete grazie al suo santo nome
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Salmo. perché ha compiuto prodigi. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo
Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia
Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa di Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio
Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia
Cantate inni al Signore con l'arpa, con l'arpa e con suono melodioso
con la tromba e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore
Frema il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti
I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagn
davanti al Signore che viene, che viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine
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Il Signore regna, tremino i popoli; siede sui cherubini, si scuota la terra
Grande è il Signore in Sion, eccelso sopra tutti i popoli
Lodino il tuo nome grande e terribile, perché è santo
Re potente che ami la giustizia, tu hai stabilito ciò che è retto, diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe
Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, perché è santo
Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, Samuele tra quanti invocano il suo nome: invocavano il Signore ed egli rispondeva
Parlava loro da una colonna di nubi: obbedivano ai suoi comandi e alla legge che aveva loro dato
Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, eri per loro un Dio paziente, pur castigando i loro peccati
Esaltate il Signore nostro Dio, prostratevi davanti al suo monte santo, perché santo è il Signore, nostro Dio
100
Salmo. In rendimento di grazie
Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza
Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo
Varcate le sue porte con inni di grazie, i suoi atri con canti di lode, lodatelo, benedite il suo nome
poiché buono è il Signore, eterna la sua misericordia, la sua fedeltà per ogni generazione
101
Di Davide. Salmo. voglio cantare inni a te, o Signore
Agirò con saggezza nella via dell'innocenza: quando verrai a me? Camminerò con cuore integro, dentro la mia casa
Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie; detesto chi fa il male, non mi sarà vicino
Lontano da me il cuore perverso, il malvagio non lo voglio conoscere
Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo farò perire; chi ha occhi altezzosi e cuore superbo non lo potrò sopportare
I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino a me vicino: chi cammina per la via integra sarà mio servitore
Non abiterà nella mia casa, chi agisce con inganno, chi dice menzogne non starà alla mia presenza
Sterminerò ogni mattino tutti gli empi del paese, per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male
102
Preghiera di un afflitto che è stanco e sfoga dinanzi a Dio la sua angoscia
Signore, ascolta la mia preghiera, a te giunga il mio grido
Non nascondermi il tuo volto; nel giorno della mia angoscia piega verso di me l'orecchio. Quando ti invoco: presto, rispondimi
Si dissolvono in fumo i miei giorni e come brace ardono le mie ossa
Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, dimentico di mangiare il mio pane
Per il lungo mio gemere aderisce la mia pelle alle mie ossa
Sono simile al pellicano del deserto, sono come un gufo tra le rovine
Veglio e gemo come uccello solitario sopra un tetto
Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, furenti imprecano contro il mio nome
Di cenere mi nutro come di pane, alla mia bevanda mescolo il pianto
davanti alla tua collera e al tuo sdegno, perché mi sollevi e mi scagli lontano
I miei giorni sono come ombra che declina, e io come erba inaridisco
Ma tu, Signore, rimani in eterno, il tuo ricordo per ogni generazione
Tu sorgerai, avrai pietà di Sion, perché è tempo di usarle misericordia: l'ora è giunta
Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre e li muove a pietà la sua rovina
I popoli temeranno il nome del Signore e tutti i re della terra la tua gloria
quando il Signore avrà ricostruito Sion e sarà apparso in tutto il suo splendore
Egli si volge alla preghiera del misero e non disprezza la sua supplica
Questo si scriva per la generazione futura e un popolo nuovo darà lode al Signore
Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, dal cielo ha guardato la terra
per ascoltare il gemito del prigioniero, per liberare i condannati a morte
perché sia annunziato in Sion il nome del Signore e la sua lode in Gerusalemme
quando si aduneranno insieme i popoli e i regni per servire il Signore
Ha fiaccato per via la mia forza, ha abbreviato i miei giorni
Io dico: Mio Dio, non rapirmi a metà dei miei giorni; i tuoi anni durano per ogni generazione
In principio tu hai fondato la terra, i cieli sono opera delle tue mani
Essi periranno, ma tu rimani, tutti si logorano come veste, come un abito tu li muterai ed essi passeranno
Ma tu resti lo stesso e i tuoi anni non hanno fine
I figli dei tuoi servi avranno una dimora, resterà salda davanti a te la loro discendenza
103
Di Davide. quanto è in me benedica il suo santo nome
Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici
Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie
salva dalla fossa la tua vita, ti corona di grazia e di misericordia
egli sazia di beni i tuoi giorni e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza
Il Signore agisce con giustizia e con diritto verso tutti gli oppressi
Ha rivelato a Mosè le sue vie, ai figli d'Israele le sue opere
Buono e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore
Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno
Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe
Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono
come dista l'oriente dall'occidente, così allontana da noi le nostre colpe
Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà di quanti lo temono
Perché egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere
Come l'erba sono i giorni dell'uomo, come il fiore del campo, così egli fiorisce
Lo investe il vento e più non esiste e il suo posto non lo riconosce
Ma la grazia del Signore è da sempre, dura in eterno per quanti lo temono; la sua giustizia per i figli dei figli
per quanti custodiscono la sua alleanza e ricordano di osservare i suoi precetti
Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono e il suo regno abbraccia l'universo
Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola
Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere, suoi ministri, che fate il suo volere
Benedite il Signore, voi tutte opere sue, in ogni luogo del suo dominio. Benedici il Signore, anima mia
104
Benedici il Signore, anima mia, Signore, mio Dio, quanto sei grande! Rivestito di maestà e di splendore
avvolto di luce come di un manto. Tu stendi il cielo come una tenda
costruisci sulle acque la tua dimora, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento
fai dei venti i tuoi messaggeri, delle fiamme guizzanti i tuoi ministri
Hai fondato la terra sulle sue basi, mai potrà vacillare
L'oceano l'avvolgeva come un manto, le acque coprivano le montagne
Alla tua minaccia sono fuggite, al fragore del tuo tuono hanno tremato
Emergono i monti, scendono le valli al luogo che hai loro assegnato
Hai posto un limite alle acque: non lo passeranno, non torneranno a coprire la terra
Fai scaturire le sorgenti nelle valli e scorrono tra i monti
ne bevono tutte le bestie selvatiche e gli ònagri estinguono la loro sete
Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo, cantano tra le fronde
Dalle tue alte dimore irrighi i monti, con il frutto delle tue opere sazi la terra
Fai crescere il fieno per gli armenti e l'erba al servizio dell'uomo, perché tragga alimento dalla terra
il vino che allieta il cuore dell'uomo; l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore
Si saziano gli alberi del Signore, i cedri del Libano da lui piantati
Là gli uccelli fanno il loro nido e la cicogna sui cipressi ha la sua casa
Per i camosci sono le alte montagne, le rocce sono rifugio per gli iràci
Per segnare le stagioni hai fatto la luna e il sole che conosce il suo tramonto
Stendi le tenebre e viene la notte e vagano tutte le bestie della foresta
ruggiscono i leoncelli in cerca di preda e chiedono a Dio il loro cibo
Sorge il sole, si ritirano e si accovacciano nelle tane
Allora l'uomo esce al suo lavoro, per la sua fatica fino a sera
Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! Tutto hai fatto con saggezza, la terra è piena delle tue creature
Ecco il mare spazioso e vasto: lì guizzano senza numero animali piccoli e grandi
Lo solcano le navi, il Leviatàn che hai plasmato perché in esso si diverta
Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, tu apri la mano, si saziano di beni
Se nascondi il tuo volto, vengono meno, togli loro il respiro, muoiono e ritornano nella loro polvere
Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra
La gloria del Signore sia per sempre; gioisca il Signore delle sue opere
Egli guarda la terra e la fa sussultare, tocca i monti ed essi fumano
Voglio cantare al Signore finché ho vita, cantare al mio Dio finché esisto
A lui sia gradito il mio canto; la mia gioia è nel Signore
Scompaiano i peccatori dalla terra e più non esistano gli empi. Benedici il Signore, anima mia
105
Alleluia. proclamate tra i popoli le sue opere
Cantate a lui canti di gioia, meditate tutti i suoi prodigi
Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore
Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto
Ricordate le meraviglie che ha compiute, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca
voi stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto
E' lui il Signore, nostro Dio, su tutta la terra i suoi giudizi
Ricorda sempre la sua alleanza: parola data per mille generazioni
l'alleanza stretta con Abramo e il suo giuramento ad Isacco
La stabilì per Giacobbe come legge, come alleanza eterna per Israele
«Ti darò il paese di Cànaan come eredità a voi toccata in sorte»
Quando erano in piccolo numero, pochi e forestieri in quella terra
e passavano di paese in paese, da un regno ad un altro popolo
non permise che alcuno li opprimesse e castigò i re per causa loro
«Non toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti»
Chiamò la fame sopra quella terra e distrusse ogni riserva di pane
Davanti a loro mandò un uomo, Giuseppe, venduto come schiavo
Gli strinsero i piedi con ceppi, il ferro gli serrò la gola
finché si avverò la sua predizione e la parola del Signore gli rese giustizia
Il re mandò a scioglierlo, il capo dei popoli lo fece liberare
lo pose signore della sua casa, capo di tutti i suoi averi
per istruire i capi secondo il suo giudizio e insegnare la saggezza agli anziani
E Israele venne in Egitto, Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero
Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi nemici
Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, contro i suoi servi agirono con ingann
Mandò Mosè suo servo e Aronne che si era scelto
Compì per mezzo loro i segni promessi e nel paese di Cam i suoi prodigi
Mandò le tenebre e si fece buio, ma resistettero alle sue parole
Cambiò le loro acque in sangue e fece morire i pesci
Il loro paese brulicò di rane fino alle stanze dei loro sovrani
Diede un ordine e le mosche vennero a sciami e le zanzare in tutto il loro paese
Invece delle piogge mandò loro la grandine, vampe di fuoco sul loro paese
Colpì le loro vigne e i loro fichi, schiantò gli alberi della loro terra
Diede un ordine e vennero le locuste e bruchi senza numero
divorarono tutta l'erba del paese e distrussero il frutto del loro suolo
Colpì nel loro paese ogni primogenito, tutte le primizie del loro vigore
Fece uscire il suo popolo con argento e oro, fra le tribù non c'era alcun infermo
L'Egitto si rallegrò della loro partenza perché su di essi era piombato il terrore
Distese una nube per proteggerli e un fuoco per illuminarli di notte
Alla loro domanda fece scendere le quaglie e li saziò con il pane del cielo
Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, scorrevano come fiumi nel deserto
perché ricordò la sua parola santa data ad Abramo suo servo
Fece uscire il suo popolo con esultanza, i suoi eletti con canti di gioia
Diede loro le terre dei popoli, ereditarono la fatica delle genti
perché custodissero i suoi decreti e obbedissero alle sue leggi
106
Alleluia. perché eterna è la sua misericordia
Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode
Beati coloro che agiscono con giustizia e praticano il diritto in ogni tempo
Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, visitaci con la tua salvezza
perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, godiamo della gioia del tuo popolo, ci gloriamo con la tua eredità
Abbiamo peccato come i nostri padri, abbiamo fatto il male, siamo stati empi
I nostri padri in Egitto non compresero i tuoi prodigi, non ricordarono tanti tuoi benefici e si ribellarono presso il mare, presso il mar Rosso
Ma Dio li salvò per il suo nome, per manifestare la sua potenza
Minacciò il mar Rosso e fu disseccato, li condusse tra i flutti come per un deserto
li salvò dalla mano di chi li odiava, li riscattò dalla mano del nemico
L'acqua sommerse i loro avversari; nessuno di essi sopravvisse
Allora credettero alle sue parole e cantarono la sua lode
Ma presto dimenticarono le sue opere, non ebbero fiducia nel suo disegno
arsero di brame nel deserto, e tentarono Dio nella steppa
Concesse loro quanto domandavano e saziò la loro ingordigia
Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti, e di Aronne, il consacrato del Signore
Allora si aprì la terra e inghiottì Datan, e seppellì l'assemblea di Abiron
Divampò il fuoco nella loro fazione e la fiamma divorò i ribelli
Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, si prostrarono a un'immagine di metallo fuso
scambiarono la loro gloria con la figura di un toro che mangia fieno
Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi
prodigi nel paese di Cam, cose terribili presso il mar Rosso
E aveva gia deciso di sterminarli, se Mosè suo eletto non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, per stornare la sua collera dallo sterminio
Rifiutarono un paese di delizie, non credettero alla sua parola
Mormorarono nelle loro tende, non ascoltarono la voce del Signore
Egli alzò la mano su di loro giurando di abbatterli nel deserto
di disperdere i loro discendenti tra le genti e disseminarli per il paese
Si asservirono a Baal-Peor e mangiarono i sacrifici dei morti
provocarono Dio con tali azioni e tra essi scoppiò una pestilenza
Ma Finees si alzò e si fece giudice, allora cessò la pest
e gli fu computato a giustizia presso ogni generazione, sempre
Lo irritarono anche alle acque di Meriba e Mosè fu punito per causa loro
perché avevano inasprito l'animo suo ed egli disse parole insipienti
Non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore
ma si mescolarono con le nazioni e impararono le opere loro
Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello
Immolarono i loro figli e le loro figlie agli dei falsi
Versarono sangue innocente, il sangue dei figli e delle figlie sacrificati agli idoli di Canaan; la terra fu profanata dal sangue
si contaminarono con le opere loro, si macchiarono con i loro misfatti
L'ira del Signore si accese contro il suo popolo, ebbe in orrore il suo possesso
e li diede in balìa dei popoli, li dominarono i loro avversari
li oppressero i loro nemici e dovettero piegarsi sotto la loro mano
Molte volte li aveva liberati; ma essi si ostinarono nei loro disegni e per le loro iniquità furono abbattuti
Pure, egli guardò alla loro angoscia quando udì il loro grido
Si ricordò della sua alleanza con loro, si mosse a pietà per il suo grande amore
Fece loro trovare grazia presso quanti li avevano deportati
Salvaci, Signore Dio nostro, e raccoglici di mezzo ai popoli, perché proclamiamo il tuo santo nome e ci gloriamo della tua lode
Benedetto il Signore, Dio d'Israele da sempre, per sempre. Tutto il popolo dica: Amen
107
Alleluia. perché eterna è la sua misericordia
Lo dicano i riscattati del Signore, che egli liberò dalla mano del nemic
e radunò da tutti i paesi, dall'oriente e dall'occidente, dal settentrione e dal mezzogiorno
Vagavano nel deserto, nella steppa, non trovavano il cammino per una città dove abitare
Erano affamati e assetati, veniva meno la loro vita
Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie
Li condusse sulla via retta, perché camminassero verso una città dove abitare
Ringrazino il Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi a favore degli uomini
poiché saziò il desiderio dell'assetato, e l'affamato ricolmò di beni
Abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte, prigionieri della miseria e dei ceppi
perché si erano ribellati alla parola di Dio e avevano disprezzato il disegno dell'Altissimo
Egli piegò il loro cuore sotto le sventure; cadevano e nessuno li aiutava
Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie
Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte e spezzò le loro catene
Ringrazino il Signore per la sua misericordia, per i suoi prodigi a favore degli uomini
perché ha infranto le porte di bronzo e ha spezzato le barre di ferro
Stolti per la loro iniqua condotta, soffrivano per i loro misfatti
rifiutavano ogni nutrimento e gia toccavano le soglie della morte
Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie
Mandò la sua parola e li fece guarire, li salvò dalla distruzione
Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini
Offrano a lui sacrifici di lode, narrino con giubilo le sue opere
Coloro che solcavano il mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque
videro le opere del Signore, i suoi prodigi nel mare profondo
Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti
Salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; la loro anima languiva nell'affanno
Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi, tutta la loro perizia era svanita
Nell'angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie
Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mare
Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato
Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini
Lo esaltino nell'assemblea del popolo, lo lodino nel consesso degli anziani
Ridusse i fiumi a deserto, a luoghi aridi le fonti d'acqu
e la terra fertile a palude per la malizia dei suoi abitanti
Ma poi cambiò il deserto in lago, e la terra arida in sorgenti d'acqua
Là fece dimorare gli affamati ed essi fondarono una città dove abitare
Seminarono campi e piantarono vigne, e ne raccolsero frutti abbondanti
Li benedisse e si moltiplicarono, non lasciò diminuire il loro bestiame
Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti, perché oppressi dalle sventure e dal dolore
Colui che getta il disprezzo sui potenti, li fece vagare in un deserto senza strade
Ma risollevò il povero dalla miseria e rese le famiglie numerose come greggi
Vedono i giusti e ne gioiscono e ogni iniquo chiude la sua bocca
Chi è saggio osservi queste cose e comprenderà la bontà del Signore
108
Canto. Salmo. Di Davide
Saldo è il mio cuore, Dio, saldo è il mio cuore: voglio cantare inni, anima mia
Svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l'aurora
Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti
perché la tua bontà è grande fino ai cieli e la tua verità fino alle nubi
Innàlzati, Dio, sopra i cieli, su tutta la terra la tua gloria
Perché siano liberati i tuoi amici
Dio ha parlato nel suo santuario: «Esulterò, voglio dividere Sichem e misurare la valle di Succot
mio è Gàlaad, mio Manasse, Efraim è l'elmo del mio capo, Giuda il mio scettro
Moab è il catino per lavarmi, sull'Idumea getterò i miei sandali, sulla Filistea canterò vittoria»
Chi mi guiderà alla città fortificata, chi mi condurrà fino all'Idumea
Non forse tu, Dio, che ci hai respinti e più non esci, Dio, con i nostri eserciti
Contro il nemico portaci soccorso, poiché vana è la salvezza dell'uomo
Con Dio noi faremo cose grandi ed egli annienterà chi ci opprime
109
Al maestro del coro. Di Davide. Salmo
poiché contro di me si sono aperte la bocca dell'empio e dell'uomo di frode; parlano di me con lingua di menzogna
Mi investono con parole di odio, mi combattono senza motivo
In cambio del mio amore mi muovono accuse, mentre io sono in preghiera
Mi rendono male per bene e odio in cambio di amore
Suscita un empio contro di lui e un accusatore stia alla sua destra
Citato in giudizio, risulti colpevole e il suo appello si risolva in condanna
Pochi siano i suoi giorni e il suo posto l'occupi un altro
I suoi figli rimangano orfani e vedova sua moglie
Vadano raminghi i suoi figli, mendicando, siano espulsi dalle loro case in rovina
L'usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei faccian preda del suo lavoro
Nessuno gli usi misericordia, nessuno abbia pietà dei suoi orfani
La sua discendenza sia votata allo sterminio, nella generazione che segue sia cancellato il suo nome
L'iniquità dei suoi padri sia ricordata al Signore, il peccato di sua madre non sia mai cancellato
Siano davanti al Signore sempre ed egli disperda dalla terra il loro ricordo
Perché ha rifiutato di usare misericordia e ha perseguitato il misero e l'indigente, per far morire chi è affranto di cuore
Ha amato la maledizione: ricada su di lui! Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani
Si è avvolto di maledizione come di un mantello: è penetrata come acqua nel suo intimo e come olio nelle sue ossa
Sia per lui come vestito che lo avvolge, come cintura che sempre lo cinge
Sia questa da parte del Signore la ricompensa per chi mi accusa, per chi dice male contro la mia vita
Ma tu, Signore Dio, agisci con me secondo il tuo nome: salvami, perché buona è la tua grazia
Io sono povero e infelice e il mio cuore è ferito nell'intimo
Scompaio come l'ombra che declina, sono sbattuto come una locusta
Le mie ginocchia vacillano per il digiuno, il mio corpo è scarno e deperisce
Sono diventato loro oggetto di scherno, quando mi vedono scuotono il capo
Aiutami, Signore mio Dio, salvami per il tuo amore
Sappiano che qui c'è la tua mano: tu, Signore, tu hai fatto questo
Maledicano essi, ma tu benedicimi; insorgano quelli e arrossiscano, ma il tuo servo sia nella gioia
Sia coperto di infamia chi mi accusa e sia avvolto di vergogna come d'un mantello
Alta risuoni sulle mie labbra la lode del Signore, lo esalterò in una grande assemblea
poiché si è messo alla destra del povero per salvare dai giudici la sua vita
110
Di Davide. Salmo. «Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi»
Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: «Domina in mezzo ai tuoi nemici
A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato»
Il Signore ha giurato e non si pente: «Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek»
Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira
Giudicherà i popoli: in mezzo a cadaveri ne stritolerà la testa su vasta terra
Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa
111
Alleluia. nel consesso dei giusti e nell'assemblea
Grandi le opere del Signore, le contemplino coloro che le amano
Le sue opere sono splendore di bellezza, la sua giustizia dura per sempre
Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: pietà e tenerezza è il Signore
Egli dà il cibo a chi lo teme, si ricorda sempre della sua alleanza
Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere, gli diede l'eredità delle genti
Le opere delle sue mani sono verità e giustizia, stabili sono tutti i suoi comandi
immutabili nei secoli, per sempre, eseguiti con fedeltà e rettitudine
Mandò a liberare il suo popolo, stabilì la sua alleanza per sempre
Santo e terribile il suo nome. Principio della saggezza è il timore del Signore, saggio è colui che gli è fedele; la lode del Signore è senza fine
112
Alleluia. e trova grande gioia nei suoi comandamenti
Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza dei giusti sarà benedetta
Onore e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, buono, misericordioso e giusto
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia
Egli non vacillerà in eterno: Il giusto sarà sempre ricordato
Non temerà annunzio di sventura, saldo è il suo cuore, confida nel Signore
Sicuro è il suo cuore, non teme, finché trionferà dei suoi nemici
Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua potenza s'innalza nella gloria
L'empio vede e si adira, digrigna i denti e si consuma. Ma il desiderio degli empi fallisce
113
Alleluia. lodate il nome del Signore
Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre
Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore
Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria
Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alt
e si china a guardare nei cieli e sulla terra
Solleva l'indigente dalla polvere, dall'immondizia rialza il povero
per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo
Fa abitare la sterile nella sua casa quale madre gioiosa di figli
114
Alleluia. la casa di Giacobbe da un popolo barbaro
Giuda divenne il suo santuario, Israele il suo dominio
Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro
i monti saltellarono come arieti, le colline come agnelli di un gregge
Che hai tu, mare, per fuggire, e tu, Giordano, perché torni indietro
Perché voi monti saltellate come arieti e voi colline come agnelli di un gregge
Trema, o terra, davanti al Signore, davanti al Dio di Giacobbe
che muta la rupe in un lago, la roccia in sorgenti d'acqua
115
Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia
Perché i popoli dovrebbero dire: «Dov'è il loro Dio?»
Il nostro Dio è nei cieli, egli opera tutto ciò che vuole
Gli idoli delle genti sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo
Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono
hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano
Hanno mani e non palpano, hanno piedi e non camminano; dalla gola non emettono suoni
Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida
Israele confida nel Signore: egli è loro aiuto e loro scudo
Confida nel Signore la casa di Aronne: egli è loro aiuto e loro scudo
Confida nel Signore, chiunque lo teme: egli è loro aiuto e loro scudo
Il Signore si ricorda di noi, ci benedice: benedice la casa d'Israele, benedice la casa di Aronne
Il Signore benedice quelli che lo temono, benedice i piccoli e i grandi
Vi renda fecondi il Signore, voi e i vostri figli
Siate benedetti dal Signore che ha fatto cielo e terra
I cieli sono i cieli del Signore, ma ha dato la terra ai figli dell'uomo
Non i morti lodano il Signore, né quanti scendono nella tomba
Ma noi, i viventi, benediciamo il Signore ora e sempre
116
Alleluia. il grido della mia preghiera
Verso di me ha teso l'orecchio nel giorno in cui lo invocavo
Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi. Mi opprimevano tristezza e angosci
e ho invocato il nome del Signore: «Ti prego, Signore, salvami»
Buono e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso
Il Signore protegge gli umili: ero misero ed egli mi ha salvato
Ritorna, anima mia, alla tua pace, poiché il Signore ti ha beneficato
egli mi ha sottratto dalla morte, ha liberato i miei occhi dalle lacrime, ha preservato i miei piedi dalla caduta
Camminerò alla presenza del Signore sulla terra dei viventi
Alleluia. «Sono troppo infelice»
Ho detto con sgomento: «Ogni uomo è inganno»
Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato
Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore
Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo
Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli
Sì, io sono il tuo servo, Signore, io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene
A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore
Adempirò i miei voti al Signore e davanti a tutto il suo popolo
negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme
117
Alleluia. voi tutte, nazioni, dategli gloria
perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura in eterno
118
Alleluia. perché eterna è la sua misericordia
Dica Israele che egli è buono: eterna è la sua misericordia
Lo dica la casa di Aronne: eterna è la sua misericordia
Lo dica chi teme Dio: eterna è la sua misericordia
Nell'angoscia ho gridato al Signore, mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo
Il Signore è con me, non ho timore; che cosa può farmi l'uomo
Il Signore è con me, è mio aiuto, sfiderò i miei nemici
E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo
E' meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti
Tutti i popoli mi hanno circondato, ma nel nome del Signore li ho sconfitti
Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, ma nel nome del Signore li ho sconfitti
Mi hanno circondato come api, come fuoco che divampa tra le spine, ma nel nome del Signore li ho sconfitti
Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, ma il Signore è stato mio aiuto
Mia forza e mio canto è il Signore, egli è stato la mia salvezza
Grida di giubilo e di vittoria, nelle tende dei giusti: la destra del Signore ha fatto meraviglie
la destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto meraviglie
Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore
Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte
Apritemi le porte della giustizia: voglio entrarvi e rendere grazie al Signore
E' questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti
Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza
La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo
ecco l'opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi
Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso
Dona, Signore, la tua salvezza, dona, Signore, la vittoria
Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore
Dio, il Signore è nostra luce. Ordinate il corteo con rami frondosi fino ai lati dell'altare
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, sei il mio Dio e ti esalto
Celebrate il Signore, perché è buono: perché eterna è la sua misericordia
119
Alleluia. che cammina nella legge del Signore
Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore
Non commette ingiustizie, cammina per le sue vie
Tu hai dato i tuoi precetti perché siano osservati fedelmente
Siano diritte le mie vie, nel custodire i tuoi decreti
Allora non dovrò arrossire se avrò obbedito ai tuoi comandi
Ti loderò con cuore sincero quando avrò appreso le tue giuste sentenze
Voglio osservare i tuoi decreti: non abbandonarmi mai
Come potrà un giovane tenere pura la sua via? Custodendo le tue parole
Con tutto il cuore ti cerco: non farmi deviare dai tuoi precetti
Conservo nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato
Benedetto sei tu, Signore; mostrami il tuo volere
Con le mie labbra ho enumerato tutti i giudizi della tua bocca
Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia più che in ogni altro bene
Voglio meditare i tuoi comandamenti, considerare le tue vie
Nella tua volontà è la mia gioia; mai dimenticherò la tua parola
Sii buono con il tuo servo e avrò vita, custodirò la tua parola
Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della tua legge
Io sono straniero sulla terra, non nascondermi i tuoi comandi
Io mi consumo nel desiderio dei tuoi precetti in ogni tempo
Tu minacci gli orgogliosi; maledetto chi devìa dai tuoi decreti
Allontana da me vergogna e disprezzo, perché ho osservato le tue leggi
Siedono i potenti, mi calunniano, ma il tuo servo medita i tuoi decreti
Anche i tuoi ordini sono la mia gioia, miei consiglieri i tuoi precetti
Io sono prostrato nella polvere; dammi vita secondo la tua parola
Ti ho manifestato le mie vie e mi hai risposto; insegnami i tuoi voleri
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti e mediterò i tuoi prodigi
Io piango nella tristezza; sollevami secondo la tua promessa
Tieni lontana da me la via della menzogna, fammi dono della tua legge
Ho scelto la via della giustizia, mi sono proposto i tuoi giudizi
Ho aderito ai tuoi insegnamenti, Signore, che io non resti confuso
Corro per la via dei tuoi comandamenti, perché hai dilatato il mio cuore
Indicami, Signore, la via dei tuoi decreti e la seguirò sino alla fine
Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge e la custodisca con tutto il cuore
Dirigimi sul sentiero dei tuoi comandi, perché in esso è la mia gioia
Piega il mio cuore verso i tuoi insegnamenti e non verso la sete del guadagno
Distogli i miei occhi dalle cose vane, fammi vivere sulla tua via
Con il tuo servo sii fedele alla parola che hai data, perché ti si tema
Allontana l'insulto che mi sgomenta, poiché i tuoi giudizi sono buoni
Ecco, desidero i tuoi comandamenti; per la tua giustizia fammi vivere
Venga a me, Signore, la tua grazia, la tua salvezza secondo la tua promessa
a chi mi insulta darò una risposta, perché ho fiducia nella tua parola
Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera, perché confido nei tuoi giudizi
Custodirò la tua legge per sempre, nei secoli, in eterno
Sarò sicuro nel mio cammino, perché ho ricercato i tuoi voleri
Davanti ai re parlerò della tua alleanza senza temere la vergogna
Gioirò per i tuoi comandi che ho amati
Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo, mediterò le tue leggi
Ricorda la promessa fatta al tuo servo, con la quale mi hai dato speranza
Questo mi consola nella miseria: la tua parola mi fa vivere
I superbi mi insultano aspramente, ma non devìo dalla tua legge
Ricordo i tuoi giudizi di un tempo, Signore, e ne sono consolato
M'ha preso lo sdegno contro gli empi che abbandonano la tua legge
Sono canti per me i tuoi precetti, nella terra del mio pellegrinaggio
Ricordo il tuo nome lungo la notte e osservo la tua legge, Signore
Tutto questo mi accade perché ho custodito i tuoi precetti
La mia sorte, ho detto, Signore, è custodire le tue parole
Con tutto il cuore ti ho supplicato, fammi grazia secondo la tua promessa
Ho scrutato le mie vie, ho rivolto i miei passi verso i tuoi comandamenti
Sono pronto e non voglio tardare a custodire i tuoi decreti
I lacci degli empi mi hanno avvinto, ma non ho dimenticato la tua legge
Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode per i tuoi giusti decreti
Sono amico di coloro che ti sono fedeli e osservano i tuoi precetti
Del tuo amore, Signore, è piena la terra; insegnami il tuo volere
Hai fatto il bene al tuo servo, Signore, secondo la tua parola
Insegnami il senno e la saggezza, perché ho fiducia nei tuoi comandamenti
Prima di essere umiliato andavo errando, ma ora osservo la tua parola
Tu sei buono e fai il bene, insegnami i tuoi decreti
Mi hanno calunniato gli insolenti, ma io con tutto il cuore osservo i tuoi precetti
Torpido come il grasso è il loro cuore, ma io mi diletto della tua legge
Bene per me se sono stato umiliato, perché impari ad obbedirti
La legge della tua bocca mi è preziosa più di mille pezzi d'oro e d'argento
Le tue mani mi hanno fatto e plasmato; fammi capire e imparerò i tuoi comandi
I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia, perché ho sperato nella tua parola
Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi e con ragione mi hai umiliato
Mi consoli la tua grazia, secondo la tua promessa al tuo servo
Venga su di me la tua misericordia e avrò vita, poiché la tua legge è la mia gioia
Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono; io mediterò la tua legge
Si volgano a me i tuoi fedeli e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti
Sia il mio cuore integro nei tuoi precetti, perché non resti confuso
Mi consumo nell'attesa della tua salvezza, spero nella tua parola
Si consumano i miei occhi dietro la tua promessa, mentre dico: «Quando mi darai conforto?»
Io sono come un otre esposto al fumo, ma non dimentico i tuoi insegnamenti
Quanti saranno i giorni del tuo servo? Quando farai giustizia dei miei persecutori
Mi hanno scavato fosse gli insolenti che non seguono la tua legge
Verità sono tutti i tuoi comandi; a torto mi perseguitano: vieni in mio aiuto
Per poco non mi hanno bandito dalla terra, ma io non ho abbandonato i tuoi precetti
Secondo il tuo amore fammi vivere e osserverò le parole della tua bocca
La tua parola, Signore, è stabile come il cielo
La tua fedeltà dura per ogni generazione; hai fondato la terra ed essa è salda
Per tuo decreto tutto sussiste fino ad oggi, perché ogni cosa è al tuo servizio
Se la tua legge non fosse la mia gioia, sarei perito nella mia miseria
Mai dimenticherò i tuoi precetti: per essi mi fai vivere
Io sono tuo: salvami, perché ho cercato il tuo volere
Gli empi mi insidiano per rovinarmi, ma io medito i tuoi insegnamenti
Di ogni cosa perfetta ho visto il limite, ma la tua legge non ha confini
Quanto amo la tua legge, Signore; tutto il giorno la vado meditando
Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici, perché sempre mi accompagna
Sono più saggio di tutti i miei maestri, perché medito i tuoi insegnamenti
Ho più senno degli anziani, perché osservo i tuoi precetti
Tengo lontano i miei passi da ogni via di male, per custodire la tua parola
Non mi allontano dai tuoi giudizi, perché sei tu ad istruirmi
Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: più del miele per la mia bocca
Dai tuoi decreti ricevo intelligenza, per questo odio ogni via di menzogna
Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino
Ho giurato, e lo confermo, di custodire i tuoi precetti di giustizia
Sono stanco di soffrire, Signore, dammi vita secondo la tua parola
Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, insegnami i tuoi giudizi
La mia vita è sempre in pericolo, ma non dimentico la tua legge
Gli empi mi hanno teso i loro lacci, ma non ho deviato dai tuoi precetti
Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuore
Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti, in essi è la mia ricompensa per sempre
Detesto gli animi incostanti, io amo la tua legge
Tu sei mio rifugio e mio scudo, spero nella tua parola
Allontanatevi da me o malvagi, osserverò i precetti del mio Dio
Sostienimi secondo la tua parola e avrò vita, non deludermi nella mia speranza
Sii tu il mio aiuto e sarò salvo, gioirò sempre nei tuoi precetti
Tu disprezzi chi abbandona i tuoi decreti, perché la sua astuzia è fallace
Consideri scorie tutti gli empi della terra, perciò amo i tuoi insegnamenti
Tu fai fremere di spavento la mia carne, io temo i tuoi giudizi
Ho agito secondo diritto e giustizia; non abbandonarmi ai miei oppressori
Assicura il bene al tuo servo; non mi opprimano i superbi
I miei occhi si consumano nell'attesa della tua salvezza e della tua parola di giustizia
Agisci con il tuo servo secondo il tuo amore e insegnami i tuoi comandamenti
Io sono tuo servo, fammi comprendere e conoscerò i tuoi insegnamenti
E' tempo che tu agisca, Signore; hanno violato la tua legge
Perciò amo i tuoi comandamenti più dell'oro, più dell'oro fino
Per questo tengo cari i tuoi precetti e odio ogni via di menzogna
Meravigliosa è la tua alleanza, per questo le sono fedele
La tua parola nel rivelarsi illumina, dona saggezza ai semplici
Apro anelante la bocca, perché desidero i tuoi comandamenti
Volgiti a me e abbi misericordia, tu che sei giusto per chi ama il tuo nome
Rendi saldi i miei passi secondo la tua parola e su di me non prevalga il male
Salvami dall'oppressione dell'uomo e obbedirò ai tuoi precetti
Fà risplendere il volto sul tuo servo e insegnami i tuoi comandamenti
Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché non osservano la tua legge
Tu sei giusto, Signore, e retto nei tuoi giudizi
Con giustizia hai ordinato le tue leggi e con fedeltà grande
Mi divora lo zelo della tua casa, perché i miei nemici dimenticano le tue parole
Purissima è la tua parola, il tuo servo la predilige
Io sono piccolo e disprezzato, ma non trascuro i tuoi precetti
La tua giustizia è giustizia eterna e verità è la tua legge
Angoscia e affanno mi hanno colto, ma i tuoi comandi sono la mia gioia
Giusti sono i tuoi insegnamenti per sempre, fammi comprendere e avrò la vita
T'invoco con tutto il cuore, Signore, rispondimi; custodirò i tuoi precetti
Io ti chiamo, salvami, e seguirò i tuoi insegnamenti
Precedo l'aurora e grido aiuto, spero sulla tua parola
I miei occhi prevengono le veglie per meditare sulle tue promesse
Ascolta la mia voce, secondo la tua grazia; Signore, fammi vivere secondo il tuo giudizio
A tradimento mi assediano i miei persecutori, sono lontani dalla tua legge
Ma tu, Signore, sei vicino, tutti i tuoi precetti sono veri
Da tempo conosco le tue testimonianze che hai stabilite per sempre
Vedi la mia miseria, salvami, perché non ho dimenticato la tua legge
Difendi la mia causa, riscattami, secondo la tua parola fammi vivere
Lontano dagli empi è la salvezza, perché non cercano il tuo volere
Le tue misericordie sono grandi, Signore, secondo i tuoi giudizi fammi vivere
Sono molti i persecutori che mi assalgono, ma io non abbandono le tue leggi
Ho visto i ribelli e ne ho provato ribrezzo, perché non custodiscono la tua parola
Vedi che io amo i tuoi precetti, Signore, secondo la tua grazia dammi vita
La verità è principio della tua parola, resta per sempre ogni sentenza della tua giustizia
I potenti mi perseguitano senza motivo, ma il mio cuore teme le tue parole
Io gioisco per la tua promessa, come uno che trova grande tesoro
Odio il falso e lo detesto, amo la tua legge
Sette volte al giorno io ti lodo per le sentenze della tua giustizia
Grande pace per chi ama la tua legge, nel suo cammino non trova inciampo
Aspetto da te la salvezza, Signore, e obbedisco ai tuoi comandi
Io custodisco i tuoi insegnamenti e li amo sopra ogni cosa
Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti: davanti a te sono tutte le mie vie
Giunga il mio grido fino a te, Signore, fammi comprendere secondo la tua parola
Venga al tuo volto la mia supplica, salvami secondo la tua promessa
Scaturisca dalle mie labbra la tua lode, poiché mi insegni i tuoi voleri
La mia lingua canti le tue parole, perché sono giusti tutti i tuoi comandamenti
Mi venga in aiuto la tua mano, poiché ho scelto i tuoi precetti
Desidero la tua salvezza, Signore, e la tua legge è tutta la mia gioia
Possa io vivere e darti lode, mi aiutino i tuoi giudizi
Come pecora smarrita vado errando; cerca il tuo servo, perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti
120
Canto delle ascensioni. ed egli mi ha risposto
Signore, libera la mia vita dalle labbra di menzogna, dalla lingua ingannatrice
Che ti posso dare, come ripagarti, lingua ingannatrice
Frecce acute di un prode, con carboni di ginepro
Me infelice: abito straniero in Mosoch, dimoro fra le tende di Cedar
Troppo io ho dimorato con chi detesta la pace
Io sono per la pace, ma quando ne parlo, essi vogliono la guerra
121
Canto delle ascensioni. da dove mi verrà l'aiuto
Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra
Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode
Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d'Israele
Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra
Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte
Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita
Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre
122
Canto delle ascensioni. Di Davide. «Andremo alla casa del Signore»
E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme
Gerusalemme è costruita come città salda e compatta
Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore
Là sono posti i seggi del giudizio, i seggi della casa di Davide
Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano
sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi
Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!»
Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene
123
Canto delle ascensioni. Di Davide. a te che abiti nei cieli
Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni; come gli occhi della schiava, alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi
Pietà di noi, Signore, pietà di noi, gia troppo ci hanno colmato di scherni
noi siamo troppo sazi degli scherni dei gaudenti, del disprezzo dei superbi
124
Canto delle ascensioni. Di Davide. - lo dica Israele
se il Signore non fosse stato con noi, quando uomini ci assalirono
ci avrebbero inghiottiti vivi, nel furore della loro ira
Le acque ci avrebbero travolti; un torrente ci avrebbe sommersi
ci avrebbero travolti acque impetuose
Sia benedetto il Signore, che non ci ha lasciati, in preda ai loro denti
Noi siamo stati liberati come un uccello dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati
Il nostro aiuto è nel nome del Signore che ha fatto cielo e terra
125
Canto delle ascensioni. non vacilla, è stabile per sempre
I monti cingono Gerusalemme: il Signore è intorno al suo popolo ora e sempre
Egli non lascerà pesare lo scettro degli empi sul possesso dei giusti, perché i giusti non stendano le mani a compiere il male
La tua bontà, Signore, sia con i buoni e con i retti di cuore
Quelli che vanno per sentieri tortuosi il Signore li accomuni alla sorte dei malvagi. Pace su Israele
126
Canto delle ascensioni. ci sembrava di sognare
Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva tra i popoli: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro»
Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia
Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, come i torrenti del Negheb
Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo
Nell'andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni
127
Canto delle ascensioni. Di Salomone. invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode
Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno
Ecco, dono del Signore sono i figli, è sua grazia il frutto del grembo
Come frecce in mano a un eroe sono i figli della giovinezza
Beato l'uomo che ne ha piena la faretra: non resterà confuso quando verrà a trattare alla porta con i propri nemici
128
Canto delle ascensioni. e cammina nelle sue vie
Vivrai del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai d'ogni bene
La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa
Così sarà benedetto l'uomo che teme il Signore
Ti benedica il Signore da Sion! Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme per tutti i giorni della tua vita
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Pace su Israele
129
Canto delle ascensioni. - lo dica Israele
dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato, ma non hanno prevalso
Sul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno fatto lunghi solchi
Il Signore è giusto: ha spezzato il giogo degli empi
Siano confusi e volgano le spalle quanti odiano Sion
Siano come l'erba dei tetti: prima che sia strappata, dissecca
non se ne riempie la mano il mietitore, né il grembo chi raccoglie covoni
I passanti non possono dire: «La benedizione del Signore sia su di voi, vi benediciamo nel nome del Signore»
130
Canto delle ascensioni
Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera
Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere
Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore
Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola
L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora
Israele attenda il Signore, perché presso il Signore è la misericordia e grande presso di lui la redenzione
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe
131
Canto delle ascensioni. Di Davide. e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze
Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia
Speri Israele nel Signore, ora e sempre
132
Canto delle ascensioni. di tutte le sue prove
quando giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto
«Non entrerò sotto il tetto della mia casa, non mi stenderò sul mio giaciglio
non concederò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre
finché non trovi una sede per il Signore, una dimora per il Potente di Giacobbe»
Ecco, abbiamo saputo che era in Efrata, l'abbiamo trovata nei campi di Iàar
Entriamo nella sua dimora, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi
Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua potenza
I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, i tuoi fedeli cantino di gioia
Per amore di Davide tuo servo non respingere il volto del tuo consacrato
Il Signore ha giurato a Davide e non ritratterà la sua parola: «Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono
Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò ad essi, anche i loro figli per sempre sederanno sul tuo trono»
Il Signore ha scelto Sion, l'ha voluta per sua dimora
«Questo è il mio riposo per sempre; qui abiterò, perché l'ho desiderato
Benedirò tutti i suoi raccolti, sazierò di pane i suoi poveri
Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, esulteranno di gioia i suoi fedeli
Là farò germogliare la potenza di Davide, preparerò una lampada al mio consacrato
Coprirò di vergogna i suoi nemici, ma su di lui splenderà la corona»
133
Canto delle ascensioni. Di Davide. che i fratelli vivano insieme
E' come olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sulla barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste
E' come rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion. Là il Signore dona la benedizione e la vita per sempre
134
Canto delle ascensioni. voi tutti, servi del Signore; voi che state nella casa del Signore durante le notti
Alzate le mani verso il tempio e benedite il Signore
Da Sion ti benedica il Signore, che ha fatto cielo e terra
135
Alleluia. lodatelo, servi del Signore
voi che state nella casa del Signore, negli atri della casa del nostro Dio
Lodate il Signore: il Signore è buono; cantate inni al suo nome, perché è amabile
Il Signore si è scelto Giacobbe, Israele come suo possesso
Io so che grande è il Signore, il nostro Dio sopra tutti gli dei
Tutto ciò che vuole il Signore, egli lo compie in cielo e sulla terra, nei mari e in tutti gli abissi
Fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce le folgori per la pioggia, dalle sue riserve libera i venti
Egli percosse i primogeniti d'Egitto, dagli uomini fino al bestiame
Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, contro il faraone e tutti i suoi ministri
Colpì numerose nazioni e uccise re potenti
Seon, re degli Amorrèi, Og, re di Basan, e tutti i regni di Cànaan
Diede la loro terra in eredità a Israele, in eredità a Israele suo popolo
Signore, il tuo nome è per sempre; Signore, il tuo ricordo per ogni generazione
Il Signore guida il suo popolo, si muove a pietà dei suoi servi
Gli idoli dei popoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo
Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono
hanno orecchi e non odono; non c'è respiro nella loro bocca
Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida
Benedici il Signore, casa d'Israele; benedici il Signore, casa di Aronne
Benedici il Signore, casa di Levi; voi che temete il Signore, benedite il Signore
Da Sion sia benedetto il Signore. che abita a Gerusalemme. Alleluia
136
Alleluia. perché eterna è la sua misericordia
Lodate il Dio degli dei: perché eterna è la sua misericordia
Lodate il Signore dei signori: perché eterna è la sua misericordia
Egli solo ha compiuto meraviglie: perché eterna è la sua misericordia
Ha creato i cieli con sapienza: perché eterna è la sua misericordia
Ha stabilito la terra sulle acque: perché eterna è la sua misericordia
Ha fatto i grandi luminari: perché eterna è la sua misericordia
Il sole per regolare il giorno: perché eterna è la sua misericordia
la luna e le stelle per regolare la notte: perché eterna è la sua misericordia
Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti: perché eterna è la sua misericordia
Da loro liberò Israele: perché eterna è la sua misericordia
con mano potente e braccio teso: perché eterna è la sua misericordia
Divise il mar Rosso in due parti: perché eterna è la sua misericordia
In mezzo fece passare Israele: perché eterna è la sua misericordia
Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: perché eterna è la sua misericordia
Guidò il suo popolo nel deserto: perché eterna è la sua misericordia
Percosse grandi sovrani perché eterna è la sua misericordia
uccise re potenti: perché eterna è la sua misericordia
Seon, re degli Amorrei: perché eterna è la sua misericordia
Og, re di Basan: perché eterna è la sua misericordia
Diede in eredità il loro paese; perché eterna è la sua misericordia
in eredità a Israele suo servo: perché eterna è la sua misericordia
Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: perché eterna è la sua misericordia
ci ha liberati dai nostri nemici: perché eterna è la sua misericordia
Egli dà il cibo ad ogni vivente: perché eterna è la sua misericordia
Lodate il Dio del cielo: perché eterna è la sua misericordia
137
Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion
Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre
Là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, canzoni di gioia, i nostri oppressori: «Cantateci i canti di Sion!»
Come cantare i canti del Signore in terra straniera
Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra
mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia
Ricordati, Signore, dei figli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme, dicevano: «Distruggete, distruggete anche le sue fondamenta»
Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto
Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro la pietra
138
Di Davide. hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli
mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa più grande di ogni fama
Nel giorno in cui t'ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza
Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra quando udranno le parole della tua bocca
Canteranno le vie del Signore, perché grande è la gloria del Signore
eccelso è il Signore e guarda verso l'umile ma al superbo volge lo sguardo da lontano
Se cammino in mezzo alla sventura tu mi ridoni vita; contro l'ira dei miei nemici stendi la mano e la tua destra mi salva
Il Signore completerà per me l'opera sua. Signore, la tua bontà dura per sempre: non abbandonare l'opera delle tue mani
139
Al maestro del coro. Di Davide. Salmo
tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri
mi scruti quando cammino e quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie
la mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, gia la conosci tutta
Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano
Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo
Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza
Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti
Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremità del mare
anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra
Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra e intorno a me sia la notte
nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce
Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre
Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo
Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra
Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno
Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio
se li conto sono più della sabbia, se li credo finiti, con te sono ancora
Se Dio sopprimesse i peccatori! Allontanatevi da me, uomini sanguinari
Essi parlano contro di te con inganno: contro di te insorgono con frode
Non odio, forse, Signore, quelli che ti odiano e non detesto i tuoi nemici
Li detesto con odio implacabile come se fossero miei nemici
Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri
vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita
140
Al maestro del coro. Salmo. Di Davide
Salvami, Signore, dal malvagio, proteggimi dall'uomo violento
da quelli che tramano sventure nel cuore e ogni giorno scatenano guerre
Aguzzano la lingua come serpenti; veleno d'aspide è sotto le loro labbra
Proteggimi, Signore, dalle mani degli empi, salvami dall'uomo violento: essi tramano per farmi cadere
I superbi mi tendono lacci e stendono funi come una rete, pongono agguati sul mio cammino
Io dico al Signore: «Tu sei il mio Dio; ascolta, Signore, la voce della mia preghiera»
Signore, mio Dio, forza della mia salvezza, proteggi il mio capo nel giorno della lotta
Signore, non soddisfare i desideri degli empi, non favorire le loro trame
Alzano la testa quelli che mi circondano, ma la malizia delle loro labbra li sommerge
Fà piovere su di loro carboni ardenti, gettali nel bàratro e più non si rialzino
Il maldicente non duri sulla terra, il male spinga il violento alla rovina
So che il Signore difende la causa dei miseri, il diritto dei poveri
Sì, i giusti loderanno il tuo nome, i retti abiteranno alla tua presenza
141
Salmo. Di Davide. ascolta la mia voce quando t'invoco
Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera
Poni, Signore, una custodia alla mia bocca, sorveglia la porta delle mie labbra
Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male e compia azioni inique con i peccatori: che io non gusti i loro cibi deliziosi
Mi percuota il giusto e il fedele mi rimproveri, ma l'olio dell'empio non profumi il mio capo; tra le loro malvagità continui la mia preghiera
Dalla rupe furono gettati i loro capi, che da me avevano udito dolci parole
Come si fende e si apre la terra, le loro ossa furono disperse alla bocca degli inferi
A te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei occhi; in te mi rifugio, proteggi la mia vita
Preservami dal laccio che mi tendono, dagli agguati dei malfattori
Gli empi cadono insieme nelle loro reti, ma io passerò oltre incolume
142
Maskil. Di Davide, quando era nella caverna. Preghiera
Con la mia voce al Signore grido aiuto, con la mia voce supplico il Signore
davanti a lui effondo il mio lamento, al tuo cospetto sfogo la mia angoscia
Mentre il mio spirito vien meno, tu conosci la mia via. Nel sentiero dove cammino mi hanno teso un laccio
Guarda a destra e vedi: nessuno mi riconosce. Non c'è per me via di scampo, nessuno ha cura della mia vita
Io grido a te, Signore; dico: Sei tu il mio rifugio, sei tu la mia sorte nella terra dei viventi
Ascolta la mia supplica: ho toccato il fondo dell'angoscia. Salvami dai miei persecutori perché sono di me più forti
Strappa dal carcere la mia vita, perché io renda grazie al tuo nome: i giusti mi faranno corona quando mi concederai la tua grazia
143
Salmo. Di Davide. porgi l'orecchio alla mia supplica, tu che sei fedele, e per la tua giustizia rispondimi
Non chiamare in giudizio il tuo servo: nessun vivente davanti a te è giusto
Il nemico mi perseguita, calpesta a terra la mia vita, mi ha relegato nelle tenebre come i morti da gran tempo
In me languisce il mio spirito, si agghiaccia il mio cuore
Ricordo i giorni antichi, ripenso a tutte le tue opere, medito sui tuoi prodigi
A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra riarsa
Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa
Al mattino fammi sentire la tua grazia, poiché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te si innalza l'anima mia
Salvami dai miei nemici, Signore, a te mi affido
Insegnami a compiere il tuo volere, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana
Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, liberami dall'angoscia, per la tua giustizia
Per la tua fedeltà disperdi i miei nemici, fà perire chi mi opprime, poiché io sono tuo servo
144
Di Davide. che addestra le mie mani alla guerra, le mie dita alla battaglia
Mia grazia e mia fortezza, mio rifugio e mia liberazione, mio scudo in cui confido, colui che mi assoggetta i popoli
Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi? Un figlio d'uomo perché te ne dia pensiero
L'uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa
Signore, piega il tuo cielo e scendi, tocca i monti ed essi fumeranno
Le tue folgori disperdano i nemici, lancia frecce, sconvolgili
Stendi dall'alto la tua mano, scampami e salvami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri
La loro bocca dice menzogne e alzando la destra giurano il falso
Mio Dio, ti canterò un canto nuovo, suonerò per te sull'arpa a dieci corde
a te, che dai vittoria al tuo consacrato, che liberi Davide tuo servo. Salvami dalla spada iniqua
liberami dalla mano degli stranieri; la loro bocca dice menzogne e la loro destra giura il falso
I nostri figli siano come piante cresciute nella loro giovinezza; le nostre figlie come colonne d'angolo nella costruzione del tempio
I nostri granai siano pieni, trabocchino di frutti d'ogni specie; siano a migliaia i nostri greggi, a mirìadi nelle nostre campagne
siano carichi i nostri buoi. Nessuna breccia, nessuna incursione, nessun gemito nelle nostre piazze
Beato il popolo che possiede questi beni: beato il popolo il cui Dio è il Signore
145
Lodi. Di Davide. e benedire il tuo nome in eterno e per sempre
Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre
Grande è il Signore e degno di ogni lode, la sua grandezza non si può misurare
Una generazione narra all'altra le tue opere, annunzia le tue meraviglie
Proclamano lo splendore della tua gloria e raccontano i tuoi prodigi
Dicono la stupenda tua potenza e parlano della tua grandezza
Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, acclamano la tua giustizia
Paziente e misericordioso è il Signore, lento all'ira e ricco di grazia
Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli
Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza
per manifestare agli uomini i tuoi prodigi e la splendida gloria del tuo regno
Il tuo regno è regno di tutti i secoli, il tuo dominio si estende ad ogni generazione
Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu provvedi loro il cibo a suo tempo
Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente
Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere
Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero
Appaga il desiderio di quelli che lo temono, ascolta il loro grido e li salva
Il Signore protegge quanti lo amano, ma disperde tutti gli empi
Canti la mia bocca la lode del Signore e ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre
146
Alleluia
loderò il Signore per tutta la mia vita, finché vivo canterò inni al mio Dio
Non confidate nei potenti, in un uomo che non può salvare
Esala lo spirito e ritorna alla terra; in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni
Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, chi spera nel Signore suo Dio
creatore del cielo e della terra, del mare e di quanto contiene. Egli è fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati
il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti
il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova, ma sconvolge le vie degli empi
Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione
147
Alleluia. è bello cantare al nostro Dio, dolce è lodarlo come a lui conviene
Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d'Israele
Risana i cuori affranti e fascia le loro ferite
egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome
Grande è il Signore, onnipotente, la sua sapienza non ha confini
Il Signore sostiene gli umili ma abbassa fino a terra gli empi
Cantate al Signore un canto di grazie, intonate sulla cetra inni al nostro Dio
Egli copre il cielo di nubi, prepara la pioggia per la terra, fa germogliare l'erba sui monti
Provvede il cibo al bestiame, ai piccoli del corvo che gridano a lui
Non fa conto del vigore del cavallo, non apprezza l'agile corsa dell'uomo
Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia
Alleluia. loda il tuo Dio, Sion
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli
Egli ha messo pace nei tuoi confini e ti sazia con fior di frumento
Manda sulla terra la sua parola, il suo messaggio corre veloce
Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina
Getta come briciole la grandine, di fronte al suo gelo chi resiste
Manda una sua parola ed ecco si scioglie, fa soffiare il vento e scorrono le acque
Annunzia a Giacobbe la sua parola, le sue leggi e i suoi decreti a Israele
Così non ha fatto con nessun altro popolo, non ha manifestato ad altri i suoi precetti
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Alleluia. lodatelo nell'alto dei cieli
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere
Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle
Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli
Lodino tutti il nome del Signore, perché egli disse e furono creati
Li ha stabiliti per sempre, ha posto una legge che non passa
Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e voi tutti abissi
fuoco e grandine, neve e nebbia, vento di bufera che obbedisce alla sua parola
monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi, cedri
voi fiere e tutte le bestie, rettili e uccelli alati
I re della terra e i popoli tutti, i governanti e i giudici della terra
i giovani e le fanciulle, i vecchi insieme ai bambin
lodino il nome del Signore: perché solo il suo nome è sublime, la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli
Egli ha sollevato la potenza del suo popolo. E' canto di lode per tutti i suoi fedeli, per i figli di Israele, popolo che egli ama
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Alleluia. la sua lode nell'assemblea dei fedeli
Gioisca Israele nel suo Creatore, esultino nel loro Re i figli di Sion
Lodino il suo nome con danze, con timpani e cetre gli cantino inni
Il Signore ama il suo popolo, incorona gli umili di vittoria
Esultino i fedeli nella gloria, sorgano lieti dai loro giacigli
Le lodi di Dio sulla loro bocca e la spada a due tagli nelle loro mani
per compiere la vendetta tra i popoli e punire le genti
per stringere in catene i loro capi, i loro nobili in ceppi di ferro
per eseguire su di essi il giudizio gia scritto: questa è la gloria per tutti i suoi fedeli
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Alleluia. lodatelo nel firmamento della sua potenza
Lodatelo per i suoi prodigi, lodatelo per la sua immensa grandezza
Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra
lodatelo con timpani e danze, lodatelo sulle corde e sui flauti
Lodatelo con cembali sonori, lodatelo con cembali squillanti; ogni vivente dia lode al Signore
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- TextGrid Repository (2025). Christos Christodoulopoulos. Psalms (Italian). Multilingual Parallel Bible Corpus. https://hdl.handle.net/21.11113/0000-0016-9F21-0